Il gruppo assembleare del Partito Democratico chiede un immediato cambio di passo nella gestione delle politiche turistiche della Regione Marche. Motivo del contendere la situazione creatasi all’aeroporto Sanzio di Falconara dopo l’annuncio dei tagli di alcuni voli internazionali da parte di Aeroitalia.
Sanzio, la mozione del gruppo Pd
Il gruppo PD nell’Assemblea legislativa delle Marche ha presentato una mozione in cui chiede che il presidente Francesco Acquaroli ceda la delega al turismo.
Maurizio Mangialardi
“Il caos scoppiato dopo l’annuncio dei tagli di alcuni voli internazionali da parte di Aeroitalia – spiega il capogruppo Mangialardi – ha un unico responsabile. E’ il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. E’ lui che ha fortemente voluto nel 2021 quel costoso carrozzone politico che è l’Atim, nonostante la netta contrarietà dell’opposizione. E’ lui che ha nominato il direttore di quella società, peraltro triplicando il suo compenso, salito da 115mila a 350mila euro più spese e missioni dallo scorso 1° settembre. Ed è quindi lui che si deve assumere la responsabilità delle scelte, assunte da Atim, che hanno spinto Aeroitalia a ridimensionare le proprie attività.
Un disastro che rischia non solo di vanificare il risanamento finanziario del Sanzio, faticosamente avviato dal centrosinistra nella scorsa legislatura, ma anche di produrre effetti drammatici sulle imprese che operano nell’ambito dell’economia aeroportuale. Nonchè nel suo indotto, con pesantissime conseguenze sui livelli occupazionali. Per tale motivo abbiamo depositato una mozione che chiede allo stesso presidente di cedere subito la delega al turismo a un altro assessore. Assessore che, speriamo, sia in grado di seguirla con quella dedizione che a lui è mancata”.
Fabrizio Cesetti
“E’ evidente – aggiunge il consigliere Cesetti – che la responsabilità politica di quanto accaduto sia in capo al Presidente. Con la creazione di Atim, Acquaroli non solo ha esautorato il dipartimento regionale per le politiche turistiche, ma ha clamorosamente abdicato ai propri compiti politici lasciando la società senza direttive. Come invece previsto dalla legge regionale che l’ha istituita. Una legge che io credo vada quanto prima cambiata radicalmente per evitare non solo che si ripeta quanto avvenuto con Aeroitalia, ma anche lo spreco di denaro pubblico. Visto che comunque la Giunta regionale ha fino oggi assegnato ad Atim ingenti risorse, a cui non è corrisposto alcun risultato”.
Antonio Mastrovincenzo
“Di fronte a questa grave crisi – commenta il consigliere Mastrovincenzo – il presidente Acquaroli sta facendo lo spettatore, quasi che gli accadimenti degli ultimi giorni siano stati provocati da altri. Invece il regista è lui e ora se ne deve assumere la responsabilità. Era lui che alla conferenza stampa esaltava l’accordo con Aeroitalia per i nuovi voli all’estero. Indicandoli come un volano di promozione turistica per le Marche ma in realtà rivelatisi un flop clamoroso.
Era il suo assessore Brandoni a farsi le foto sulla pista dell’aeroporto con i velivoli della compagnia Aeroitalia brandizzati con il logo Let’s Marche. Ed è stata la sua Giunta a riconoscere al direttore di Atim, ovvero colui che ha condotto la trattativa con Aeroitalia, un ingente compenso non congruente ai risultati raggiunti. Nei prossimi giorni farò anche un accesso agli atti perché a questo punto vogliamo approfondire i termini del contratto sottoscritto tra Atim e Aeroitalia per verificare se c’è la copertura della spesa”.
Romano Carancini
“La parole chiave di questa vicenda – conclude il consigliere Carancini – è reputazione. E parlo ovviamente della reputazione delle Marche, compromessa dal comportamento irresponsabile di Acquaroli. Quanto accaduto ha creato un vuoto di credibilità nei confronti dei cittadini, degli stakeholder aeroportuali, delle compagnie aeree. Quello che è stato fatto è un danno enorme al nostro sistema economico. Delle due l’una: o il direttore dell’Atim ha concordato alle spalle di Acquaroli un contratto di sponsorizzazione di 750mila euro con Aeroitalia o, come io credo, Acquaroli sapeva ed era d’accordo. Anche se oggi preferisce far finta di nulla, quasi non fosse in capo a lui la delega assessorile al Turismo. In entrambi i casi la richiesta di rimettere la delega al turismo è più che fondata”.
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