Si è svolta, a Pesaro, l’Assemblea dei Presidenti delle 21 sedi regionali dei Banchi Alimentari italiani. Sono stati invitati nella sede marchigiana in occasione del trentennale della Fondazione Banco Alimentare Marche ETS. L’evento è stato un’occasione unica per confrontarsi sulle sfide che il Banco Alimentare sta affrontando in un contesto nazionale e locale sempre più difficile. Un contesto caratterizzato dall’aumento delle povertà e dalla emarginazione degli indigenti.
I 21 presidenti regionali a Pesaro
Dopo aver visitato i magazzini del Banco Alimentare di Pesaro, i presidenti hanno ascoltato le testimonianze di alcuni volontari e di responsabili di enti caritativi assistiti del territorio. Questo per comprendere dinamiche e modalità che rendono la Fondazione Marchigiana un punto di riferimento sicuro delle fasce più deboli della comunità sociale. Inoltre è emerso il valore del coinvolgimento dei volontari nell’attività svolta dal Banco Alimentare. Attività che non mira solo a rispondere al bisogno di povertà, ma anche ad incontrare la persona per condividerne la vita.
Molto intenso e commovente, l’incontro serale dei presidenti con la comunità terapeutica “Tingolo per tutti” della Coop. sociale L’Imprevisto, che accoglie ragazze con dipendenze, riportandole gradualmente alla vita. Dalle loro testimonianze, i presidenti hanno potuto vedere con i loro occhi, gli esiti di un percorso educativo che nella comunità di recupero genera persone nuove e responsabili. Persone che cercano un aiuto perché sanno di poterlo trovare non solo negli operatori ma anche nella vita che le attende.
Fondazione Banco Alimentare Marche
“È stata una due giorni importante – ha dichiarato Silvana Della Fornace, presidente della Fondazione Banco Alimentare Marche – ricca di spunti di riflessione. L’incontro con la comunità di recupero è stata un’esperienza toccante, che ci ha permesso di conoscere più da vicino una realtà nostra assistita. E di cogliere il percorso educativo che le ragazze sono aiutate a fare. Nello stesso tempo ci ha permesso di comprendere il vero valore della nostra responsabilità nel recupero e distribuzione di alimenti, che arriva fino a sostenere i percorsi di rinascita di tante persone in difficoltà”.
Si tratta di storie vere, di dolore e di riscatto, ma anche di grande speranza. La stessa speranza che appare evidente nell’attività del Banco Alimentare e di tante Opere caritative che lavorando per i bisognosi tessono una fitta trama di bene, che l’Arcivescovo Sandro Salvucci ha voluto sottolineare nell’omelia della Messa celebrata proprio all’interno del magazzino del Banco Alimentare. Ha detto infatti che tutti i responsabili, i volontari e collaboratori del Banco Alimentare e delle Opere sono veri artigiani di pace.
Un segno semplice ma potente che si contrappone all’industria della guerra.
“Con la presenza del nostro Arcivescovo che ha celebrato la Santa Messa nel nostro magazzino – ha aggiunto Silvana Della Fornace – abbiamo voluto ringraziare Dio. E dimostrare la nostra gratitudine all’Arcivescovo. Ma anche a tutti coloro che, donando tempo ed energie, contribuiscono al lavoro del Banco Alimentare. Il nostro impegno è quello di continuare a lavorare per contrastare la povertà alimentare e la marginalità sociale, a beneficio delle persone più fragili del nostro territorio”.
Leggi anche Turismo nelle Marche: l’analisi del presidente Sabatini