La birra Acca, presentata nei giorni scorsi a Macerata, fa parte di un progetto che ha permesso a 8 ragazzi con diagnosi di disturbo dello spettro autistico di sperimentarsi in ambito sociale. Ragazzi che sono diventati protagonisti di un evento e hanno lavorato attivamente alla sua realizzazione.
La Birra Acca
«L’idea – spiega la dottoressa Gioia De Angelis, responsabile del progetto – è nata negli ultimi 6 mesi di attività della nostra associazione. Ci siamo orientati sulla birra per il suo forte valore inclusivo. Perchè non importa chi sei, da dove vieni o quale sia il tuo background: la birra ha il potere di riunire. E di abbattere le barriere creando momenti di connessione».
Il progetto è stato sposato dal beer-firm MenoAmara di San Benedetto con cui è iniziata una collaborazione per la fornitura di un prodotto dagli alti standard qualitativi.
Durante l’evento, i ragazzi che da due anni frequentano Astuta Ability Academy, centro di formazione professionale per giovani adulti con diagnosi di autismo, si sono occupati della preparazione della location, dell’accoglienza e della vendita diretta del prodotto. Trasferendo sul campo le abilità di carattere sociale che hanno acquisito nel loro percorso formativo.
Il progetto sociale
«La birra Acca – spiega Andrea Narcisi, progettista sociale dell’Astuta Ability Academy – è una sfida dura ma che affrontiamo col sorriso. Siamo partiti dall’analisi di un bisogno concreto ovvero l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Poi abbiamo deciso di creare una nostra impresa sociale che permetta di fornire ai nostri ragazzi un accesso sempre più fluido e funzionale al mondo del lavoro. Siamo in contatto con altre realtà di questo tipo, come ad es. la Cooperativa Sociale Frolla di Osimo, che già da cinque anni gestisce un microbiscottificio con le nostre stesse finalità e da cui possiamo trarre numerosi suggerimenti».
«Il nostro scopo – conclude De Angelis – naturalmente non è il guadagno. La vendita servirà per supportare il nostro progetto di inclusione sociale e, allo stesso tempo, permetterà di godere di un prodotto di alta qualità. Buono e ancora più gustoso grazie al suo valore sociale ed inclusivo».
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