Nei giorni scorsi la dirigenza dell’Ast Ascoli Piceno ha incontrato i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Ugl Salute, Fials e Rsu hanno abbandonato il tavolo di contrattazione. Nel report diffuso alla stampa hanno anche espresso delle valutazioni sul comportamento delle altre tre organizzazioni sindacali presenti: NurSind, Usb e Nursing Up. “Sconcertante – hanno scritto – resta invece l’atteggiamento della minoranza sindacale la quale, in più occasioni, è intervenuta giustificando l’operato della parte datoriale. Il plauso si è protratto durante l’intera riunione ed è addirittura culminato con uno scrosciante applauso alla Direttrice generale”. L’articolo completo può essere letto qui.
Naturalmente NurSind, Usb e Nursing Up hanno replicato alle accuse dando la loro versione dei fatti, l’articolo è qui. Oggi rilanciano, accusando Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Ugl Salute e Fials di “falso ideologico” e di aver delegittimato la Rsu.
Rsu dell’Ast Ascoli Piceno: la nota di NurSind, Usb e Nursing Up
“Le Organizzazioni sindacali sottoscritte – si legge nella nota di NurSind, Usb e Nursing Up – che hanno eletto 10 rappresentanti sindacali unitari (RSU) nelle proprie liste, intendono con fermezza informare e denunciare all’Autorità competente il recente comunicato, apparso attraverso i canali mediatici, emesso dalle segreterie sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fials e Ugl in relazione all’incontro tenuto il 24 agosto con l’azienda Ast Ascoli Piceno.
Tale comunicato, impropriamente, presentava anche il logo della RSU.
Ricordiamo che la RSU è un organo caratterizzato da un processo decisionale collegiale che si esprime all’unanimità. Oppure attraverso una chiara maggioranza dei suoi componenti su ogni questione. Quanto affermato nel comunicato sopracitato non può essere attribuito alla RSU, poiché NON è stata convocata alcuna riunione di tale organismo. E, di conseguenza, NON è stata intrapresa alcuna discussione né decisione da parte della RSU Ast Ascoli Piceno.
Va sottolineato che i 10 delegati RSU, eletti nelle liste delle sottoscritte Organizzazioni Sindacali NurSind, USB e Nursing-UP, sono venuti a conoscenza di tale comunicato, tramite mail. Ma contemporaneamente è stato divulgato ai dipendenti attraverso i mezzi di comunicazione.
L’atto di abbandonare il tavolo della trattativa da parte delle segreterie Cgil, Cisl, Uil e Fials (con l’assenza addirittura dell’Ugl) insieme ad alcuni delegati eletti nelle RSU, seguendo una ‘indicazione’ impartita dai Segretari provinciali e attribuendo tale decisione alla RSU stessa, è un fatto di estrema gravità e costituisce un vero e proprio “falso ideologico”.
Questa azione va contro gli interessi dei dipendenti che hanno democraticamente eletto i loro 30 rappresentanti RSU.
I delegati RSU dovrebbero essere liberi e autonomi nel determinare come meglio rappresentare i lavoratori, senza subire dettami dalle Segreterie e rispondendo direttamente ai loro elettori. Pertanto, il recente comunicato apparso sugli organi di stampa e le dichiarazioni lette e pubblicate non possono assolutamente essere attribuiti alla RSU Ast AP, ma sono responsabilità esclusiva delle sole Organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fials e Ugl.
Queste organizzazioni hanno anche azzardato a millantare una presunta maggioranza e condivisione da parte della RSU, un organo eletto dai lavoratori.
Risulta evidente che tali comunicati violano il principio fondamentale della RSU, come sancito inequivocabilmente nell’Accordo Collettivo Nazionale Quadro sottoscritto dalle Organizzazioni sindacali tutte. È chiaro che tali Organizzazioni, autrici di comunicati inappropriati a nome della RSU, dimostrano una mancanza di rispetto per le regole e per la democrazia.
Un gruppo limitato, un “manipolo”, di delegati RSU Ast AP sembra agire in rappresentanza di una presunta maggioranza. Tuttavia, se non si esprime in ogni RSU per ciascuna decisione dopo un adeguato confronto di idee ed opinioni, questa “maggioranza” è puramente illusoria e priva di fondamento.
Chiamiamo il Coordinatore e il Vice Coordinatore RSU a riflettere sulla loro partecipazione e “autorizzazione” a questa manipolazione dell’organo eletto dai lavoratori. Invece di fungere da garanti, si sono lasciati coinvolgere in un’azione che mina la fiducia riposta in loro dagli elettori. In nome dell’etica e del rispetto per coloro che li hanno eletti, sarebbe opportuno che si dimettessero.
Riteniamo essenziale fornire questa informazione accurata e, naturalmente, abbiamo provveduto a segnalare tempestivamente l’accaduto all’ Autorità competente”.
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