Azione congiunta di Amap (Agenzia Marche Agricoltura Pesca) e Fondazione Giustiniani Bandini per la presenza del tarlo asiatico all’Abbadia di Fiastra. Un intervento rapido e corale resosi necessario a seguito dei riscontri dovuti al monitoraggio sul territorio effettuato dal Servizio Fitosanitario della Regione Marche. Le rilevazioni hanno evidenziato la presenza del parassita nel parcheggio della riserva naturale.
Anoplophora glabripennis Motschulsky: il tarlo asiatico
I sopralluoghi effettuati dal personale tecnico, alla presenza dei vertici di Amap e Fondazione Giustiniani Bandini, hanno determinato la strategia e i modelli d’azione da attuare per il contenimento di questo coleottero cerembicide originario dell’Estremo Oriente.
La procedura, attualmente in corso, prevede dapprima la diffusione del trattamento tramite insetticida nella zona interessata dall’aggressione del tarlo asiatico. Successivamente si procede al taglio fino alla radice della pianta. Per ultimare poi le operazioni con la cd. “cippatura”, ovvero la frantumazione del legno sminuzzato fino a dimensioni di 2,5 cm. Seguiranno poi attente e minuziose analisi delle essenze arboree attualmente non interessate dal fenomeno.
Non tutte le piante vengono attaccate dal tarlo asiatico, che predilige aceri, ippocastani, olmi gelsi e platani, mentre non incide su ulivi e querce.
Il tarlo asiatico completamente innocuo per l’uomo.
Tarlo asiatico: l’intervento di Amap e Fondazione Giustiniani Bandini
«La tempestività, l’attività preventiva e il monitoraggio effettuato in modo immediato e sinergico da Amap e Fondazione Giustiniani Bandini – spiega il direttore dell’Agenzia Andrea Bordoni – contribuiranno alla delimitazione del fenomeno. Fenomeno che non ha alcun riscontro negativo sulle persone. Durante le azioni previste il Servizio Fitosanitario proseguirà i controlli anche sulle strade vicine al parcheggio e nei fossati. Così da evitare ogni rischio. Non solo, saranno avviati corsi di formazione appositamente destinati al personale della Fondazione per aumentare la capillarità dei monitoraggi. Inoltre, è stata già attivata la procedura di analisi genetica dell’insetto per comprendere di quale si tratti e da dove derivi, rispetto alle due popolazioni conosciute nelle Marche. Questo per agire in maniera sempre più puntuale».
La priorità è quella di salvaguardare la tutela del patrimonio arboreo e del paesaggio.
«Siamo certi – aggiunge il presidente di Amap Marco Rotoni – che la tempestività con la quale sono state effettuate le operazioni sarà un elemento decisivo e conterrà in tempi brevi il fenomeno. Ciò grazie allo stretto coordinamento avviato tra l’Agenzia e la Fondazione Giustiniani Bandini. L’Abbazia di Fiastra è un patrimonio della Regione Marche ed è per questo che è indispensabile salvaguardare la riserva».
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