L’auto è l’ufficio degli agenti di commercio, che percorrono in media 50.000 km all’anno per lavoro. FNAARC, Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio, ha voluto interpellare direttamente la categoria sul tema ‘auto elettrica’. Al sondaggio a risposta multipla hanno partecipato oltre 1.000 Agenti.
Auto elettrica: il sondaggio della FNAARC
Alla domanda su quale auto si usa per lavoro, solo il 9,2% ha dichiarato di possedere un’auto elettrica, mentre il restante 90,8% no. Degli agenti che possiedono un’auto elettrica, il 78,8 % si ritiene soddisfatto dell’acquisto, il 18,5 % abbastanza soddisfatto. Il restante 2,7% non è rimasto soddisfatto dell’acquisto.
Fra coloro che non possiedono un’auto elettrica, il 18,8% vorrebbe acquistarne una, l’81,2% invece non la acquisterebbe. Il 58,3% degli intervistati preferisce il diesel, il 22,7% l’ibrida, il 12,4% l’elettrica, il 6,6% la benzina.
Gli aspetti che spaventano di più del passaggio all’auto elettrica sono vari. Per il 57,2% degli intervistati al primo posto c’è il fattore autonomia. Il 19,5% indica la mancanza di punti di ricarica, il 13% il prezzo, lo 0,7% le prestazioni. Il restante 9,6% ha indicato altre motivazioni.
Auto elettrica: le considerazioni
In linea generale, fra gli agenti di commercio prevale la perplessità sulle auto elettriche. “A tal proposito – spiega – spiega Tullio Luciani, presidente provinciale di Agenti FNAARC – occorre tenere in considerazione l’attuale inadeguatezza del regime fiscale riservato alla categoria. Il tetto massimo di 25.823, infatti, è insufficiente per affrontare la spesa di acquisto di un’auto elettrica, il cui costo medio è di circa 40.000 euro.
Il passaggio all’elettrico, insomma, rischia di tradursi in una spesa insostenibile per gli agenti. Siamo favorevoli alla transizione ecologica, ma chiediamo prima di tutto una fiscalità adeguata. 25.000 euro, oggi, non sono sufficienti nemmeno per comprare un’utilitaria a benzina, altro che macchina elettrica! Noi di Agenti FNAARC continueremo la nostra battaglia per avere una deducibilità giusta dell’auto”.
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