“Da oggi – ha affermato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – la squadra dei nuovi dirigenti che dovrà attuare la riforma della sanità marchigiana è completa”. Nella conferenza stampa ha presentato i nuovi direttori delle Aziende sanitarie marchigiane, del Dipartimento Salute della Regione e dell’Agenzia Sanitaria (Ars).
Marche: i nuovi vertici della sanità regionale
“Quello odierno – ha aggiunto Acquaroli – è un appuntamento importante, atteso dal primo giorno del nostro mandato. Cadenzato dalle esigenze imposte dalla pandemia, dai tempi della riforma dell’organizzazione degli enti sanitari, dalle procedure di evidenza pubblica per la scelta della classe dirigente della nuova sanità. Siamo in attesa dell’approvazione del nuovo piano sociosanitario che è in discussione in Commissione e che dovrebbe arrivare in Consiglio regionale nelle prime settimane di agosto. Piano che vorremmo approvare prima della pausa estiva. Una riforma così complessa si costruisce con la scelta di una classe dirigente che sia in grado di attuarla nella migliore maniera possibile. Il percorso è lungo. In questo ultimo anno abbiamo cercato di accelerare il più possibile e oggi siamo al nastro di partenza rispetto a quella che, da sempre, è la nostra visione della sanità marchigiana. Quella ipotizzata nel nostro programma”.
Le motivazioni delle singole scelte
“Tutte le scelte – ha precisato il vicepresidente Filippo Saltamartini – sono state effettuate sulla base di un rigoroso screening esclusivamente professionale, per individuare i migliori professionisti da incaricare da incaricare”. Saltamartini, quindi, ha sintetizzato le motivazioni alla base di tutte le singole scelte.
Il direttore del dipartimento Salute Antonio Draisci è un “esperto capace di far quadrare i conti, perché il diritto alla salute si fonda sull’appropriatezza della spesa pubblica”. La professoressa Flavia Carle (Agenzia sanitaria) è una “ricercatrice preparata, per verificare la coerenza di risposta dei servizi alle esigenze della comunità”.
I direttori delle Aziende Sanitarie territoriali (Ast)
Nadia Storti alla Ast Pesaro Urbino. “In un’azienda come quella di Pesaro dove dovevano fondersi le due aziende Marche Nord e quella territoriale, non potevamo che scegliere una professionista con una visione globale del sistema. Lei aveva già assunto l’incarico di direttore generale Asur”.
Gianni Stroppa alla Ast Ancona. “Stroppa è una vecchia conoscenza del sistema sanitario regionale, rientrato dall’Abruzzo. In questa realtà territoriale la sanità marchigiana schiera una grande concentrazione di strutture e professionalità che devono garantire un coordinamento per assicurare servizi efficienti”.
Daniela Corsi alla Ast Macerata.“Siamo in attesa di conoscere l’esito del ricorso che a breve vedrà il deposito della sentenza. Abbiamo voluto ugualmente rinnovarle la fiducia per la dimostrata capacità organizzativa nel gestire i servizi nella zona di Camerino e per l’efficienza nella gestione dell’ospedale Covid di Civitanova Marche”.
Gilberto Gentili alla Ast Fermo. “Porterà la propria esperienza professionale poliedrica (dal Piemonte, all’Umbria e alle Marche) per garantire un equilibrio ai problemi di quel territorio”.
Nicoletta Natalini alla Ast Ascoli Piceno. “Porterà soprattutto le sue capacità organizzative per superare problemi contrattuali che si trascinano dal 2017, nonostante una riparametrazione dei fondi avvenuta con legge regionale”.
Dopo le presentazioni dei direttori dell’Ospedale Ospedaliero-Universitaria di Torrette, Marco Armando Gozzini, e dell’Inrca Maria Capalbo, il vicepresidente ha risposto a una domanda sulle liste di attesa. “Non bisogna dimenticare – ha spiegato – che le Marche sono la terza regione in Italia sui Lea (Livelli essenziali di assistenza). E che per questo motivo beneficeremo di un aumento di finanziamento. Siamo consapevoli che le liste di attesa vadano migliorate, ma non si può affatto affermare che la situazione sia peggiorata. Come è facilmente e oggettivamente dimostrabile dai relativi dati di monitoraggio”.
Leggi anche Settimana dell’Archeologia: a Cupra protagonista la Dea Cupra