Sotto osservazione una palma del lungomare di Grottammare, sottoposta a un trattamento sperimentale per testare un nuovo protocollo di endoterapia nella lotta al punteruolo rosso. La prova è eseguita a titolo gratuito dalla ditta G.E.A. di Verona, autorizzata all’applicazione del sistema “tree care” per l’impiego del principio attivo emamectina benzoato.
Punteruolo rosso: la sperimentazione
L’emamectina benzoato è una sostanza di derivazione naturale le cui molecole sono prodotte dalla fermentazione di un microrganismo presente nel suolo (streptomyces avermitilis). Il trattamento realizzato in endoterapia non prevede dispersioni nell’ambiente. Infatti la proposta, non a caso, è stata accolta con l’obiettivo di favorire sempre più l’utilizzo di sistemi a zero impatto ambientale.
La sperimentazione si affianca a quella, sempre endoterapica, avviata l’anno scorso su un gruppo di 14 palme, ampliato quest’anno a 50 per ridurre il numero degli alberi trattati con il metodo tradizionale delle docce apicali.
La tecnica della sperimentazione
“La palma – spiega la responsabile del servizio Ambiente, Elisa Mauro – è stata scelta tra quelle che finora non sono state sottoposte ad alcun trattamento preventivo, proprio per verificare l’efficacia del metodo proposto. La tecnica prevede l’esecuzione di 4 fori alla base della pianta, distribuiti su tutta la circonferenza dell’albero. All’interno dei fori viene iniettata una soluzione insetticida che persiste per circa 12 mesi, mantenendo così una copertura fitosanitaria nei confronti del parassita. Anche uccidendo le eventuali larve che vanno a nutrirsi del tessuto apicale. Terminata la distribuzione della soluzione, i fori vengono richiusi con mastice e un isolante, per evitare eventuali attacchi da funghi o altri parassiti”.
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