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Ora, caro paziente, è giunto il momento che qualcuno ti dica come stanno davvero le cose.
Una volta (tu non te lo ricordi o l’hai dimenticato) c’erano le ‘mutue’. Che però non erano mutue, nel senso di persone che si mettono insieme per aiutarsi a vicenda, ma vere e proprie assicurazioni, pagate dai lavoratori e dai datori di lavoro. Erano ingiuste, insufficienti, ineguali e costose. Per questo fu creato il Servizio Sanitario Nazionale.

Il Servizio Sanitario Nazionale

Il Servizio Sanitario Nazionale fu creato stabilendo il principio che tutti avevano diritto ad ogni cura necessaria. Una gran cosa, pagata col denaro di tutti, dove chi più ha più contribuisce, secondo un’idea di solidarietà.
E siamo stati meglio.

Sì, le nostre vite si sono allungate e sono diventate migliori. Ma, soprattutto, non abbiamo avuto più l’angoscia di dover pensare alle malattie, quando saremmo stati bisognosi e deboli. Pensaci. Non avere la paura del domani e non dover accantonare soldi perché ‘non si sa mai che resto senza lavoro’. Ah, che sollievo.

servizio sanitario nazionale

Tu, caro paziente (fruitore involontario nonché contribuente), piano piano sei diventato un consumatore…

Ma poi qualcosa è andato storto.

È successo che tutti i componenti, gli organi di questo meraviglioso SSN, han cominciato ad andare ognuno per fatti propri. Pensaci.
L’Amministrazione è diventata burocrazia e la burocrazia, come è normale che sia, non si preoccupa degli effetti di quello che fa ma solo che sia fatto in modo corretto.

E la Politica? Beh, non le è parso vero di poter gestire tutta quella massa di soldi che le arrivava, magicamente e forzosamente, in tasca. E via, com’è normale che sia, a spese pazze e clientelismo.

E i medici? Una categoria, attenta, com’è normale che sia, ai propri interessi. Non importa se divergenti all’interno della categoria, non importa se divergenti da quelli dei cittadini.

E veniamo a te.

Tu, caro paziente (fruitore involontario nonché contribuente), piano piano, senza accorgerti, sei diventato un consumatore. Un consumatore di prestazioni, spesso a prescindere.
L’industria, altro componente importante, l’ha capito e ci ha messo del suo, com’è normale che sia. Per cui ha smesso di rivolgersi a chi è del mestiere per rivolgersi direttamente a te, in tv, sui giornali, attraverso i tuoi amici che ‘ma perché non dici al tuo medico di farti prescrivere questo?’.

Del resto: la salute non è un diritto costituzionale?
E ci sei cascato, com’era normale che fosse. Sicché, oggi, ti trovi di nuovo a pagare tutto e non riesci a darti una spiegazione. Eh, già. E chi dovrebbe spiegarti?
La burocrazia, sicura dei suoi stipendi? La Politica, sempre a caccia di soldi (altrui) da spendere? Le aziende, che devono vendere? O i medici, che stanno riscoprendo il loro potere?

Un potere iniquo, a volte da briganti sul ponte che sanno che, comunque, è da lì che dovrai passare.
Lo so. Ti sta tornando quella paura che avevi dimenticato, di quando, bisognoso e debole, non sapevi chi ti avrebbe aiutato. Vorrei darti una parola di conforto ma non la vedo bene e ti chiedo come mai, di quel ponte su cui tutti, prima o poi, dovremo passare sembra non interessi nulla a nessuno.

Ora fioccano le soluzioni facili dei demagoghi: ci vogliono soldi (che non ci sono); ci vogliono operatori (che non ci sono); insomma ci vorrebbe qualcosa (già, ma cosa?).

Forse ci vuoi semplicemente tu.

Cerca di capire dove siamo, cioè ad un nuovo anno zero. Dove tutti ci si corcia le maniche e si ricomincia da capo. Cioè da quel famoso patto col quale si decide di darci, come allora, una mano.
Ci sono ancora politici onesti (pochi) e operatori motivati (tanti).
Ma fai presto, perché non c’è tempo: alla disperazione deve seguire un progetto.
Per poter dire, di nuovo, ‘ah, che sollievo’…

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