Raccontare il Piceno e il suo patrimonio storico e naturale attraverso le eccellenze vitivinicole del territorio. Una sfida stimolante e senza dubbio ambiziosache il Gruppo FAI Giovani di Ascoli Piceno ha deciso di accettare. E di condividere con volontari, cittadini e istituzioni attraverso il progetto “Dall’Ascensione al mare: il vino, valorizzatore del Piceno”.
Fai Giovani Ascoli Piceno: “Dall’Ascensione al mare”
Il progetto è stato presentato ufficialmente in un primo incontro culturale ospitato nella sede FAI di Palazzo Bazzani, ad Ascoli Piceno. Calorosa, come di consueto, l’accoglienza riservata a un dibattito attuale e dedicato a uno dei prodotti di punta del Piceno, il vino per l’appunto. Un prodotto con un percorso di costante crescita sui mercati internazionali che ben si abbina alla promozione delle bellezze del territorio. Dalle pendici dell’Ascensione alle colline che si affacciano sul mare.
Le istituzioni presenti
L’incontro, moderato da Filippo Carli, delegato Giovani Assoenologi Marche, si è aperto con l’introduzione del capo gruppo FAI Giovani ascolano Gino Petronio. Poi i saluti istituzionali del sindaco di Ascoli Piceno Fioravanti, del presidente del Consiglio comunale di Ascoli Bono, del sindaco di Carassai Michetti e del sindaco di Ripatransone Lucciarini De Vincenzi.
Il dibattito, quindi, ha visto la partecipazione di produttori, studiosi e rappresentanti del FAI che si sono confrontati sul ruolo del comparto vitivinicolo nel processo di crescita turistica ed economica del Piceno.
Il confronto fra i partecipanti
A inaugurare i lavori è stata l’addetta Ambiente e Paesaggio FAI Giovani Ascoli Piceno Stefania Cannella. Nel suo intervento ha evidenziato la necessità di far convivere lo sviluppo economico e sociale con la tutela della salute e dell’ambiente. Salvaguardando la straordinaria bellezza naturale e paesaggistica di cui il vigneto è parte integrante.
Un’esigenza condivisa anche dal presidente di Assoenologi Marche Giuliano D’Ignazi, che nell’approfondimento sulla millenaria tradizione vitivinicola del Piceno, ha posto l’accento sugli effetti benefici del vino. D’Ignazi ha riportato anche una serie di testimonianze storiche che fin dai tempi degli etruschi esaltano le indiscusse qualità dei vini piceni.
Un viaggio dalle origini ai giorni nostri affidato anche alla sapiente analisi del direttore del Consorzio Tutela Vini Piceni Armando Falcioni. Nel presentare le quattro denominazioni d’origine del territorio – Offida, Terre di Offida, Rosso Piceno e Falerio – ha ribadito l’importanza di fare del vino un ambasciatore privilegiato del Piceno e dello straordinario patrimonio enogastronomico, ma anche culturale, ambientale e turistico del sud delle Marche.
Il progetto del Gruppo FAI Giovani di Ascoli Piceno
È a partire da queste solide basi che, in collaborazione con le aziende vitivinicole, le Amministrazioni comunali e gli enti coinvolti, il Gruppo FAI Giovani di Ascoli Piceno ha ideato un percorso in sette tappe. Tutte dedicate alla conoscenza del territorio e delle sue produzioni vitivinicole. Di cantina in cantina, di borgo in borgo, i sette appuntamenti in programma fino al gennaio 2024 abbracceranno idealmente tutto il territorio piceno. Dalle aree interne alla costa, dalle colline al mare, mettendo in risalto di volta in volta peculiarità e punti di forza dei territori.
«Abbiamo voluto coinvolgere il Piceno in un progetto all’insegna della valorizzazione del territorio e delle sue produzioni vitivinicole – ha spiegato Gino Petronio, capo Gruppo FAI Giovani di Ascoli Piceno -. Con questo incontro abbiamo gettato le basi per un vero e proprio network da realizzare nell’ambito di un percorso virtuoso e senza dubbio affascinante, che riguarderà da vicino non solo le cantine ma anche i comuni e i borghi ospitanti. Grazie all’impagabile contributo dei nostri volontari, in questi anni il Gruppo FAI Giovani di Ascoli Piceno ha ottenuto risultati straordinari nella promozione dei beni architettonici del Piceno. Vogliamo continuare su questa strada, valorizzando i vini e il paesaggio che da sempre rendono unici il sud delle Marche, dalle montagne al mare».
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