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Protagonista di un evento fuori programma al Salone del libro di Torino, l’artista ascolano Dardust (Dario Faini) ha incontrato i giornalisti nello stand della Regione Marche.

Dardust al Salone del libro di Torino

“Arrivo adesso da Londra e anche se siamo a Torino, qui nello stand delle Marche mi sento a casa e questo mi fa piacere”, ha esordito l’artista.

Pianista, compositore e produttore tra i più seguiti dalle nuove generazioni, ha firmato numerosi grandi successi italiani. Non ultimo quel “Cenere” di  Lazza che si è piazzato al secondo posto al Festival di Sanremo 2023. La sua musica ha accompagnato e continua ad accompagnare eventi di richiamo internazionale.

Dardust

Duality

Dardust e il tour Duality

“Il mio ultimo tour Duality – ha detto Dardust ai giornalisti – è qualcosa che mi rende orgoglioso perché mi ha permesso di girare l’Italia. E continueremo a farlo, perchè ripartiremo a breve da Rimini, per andare poi a Brescia. Andremo in luoghi in cui non sono mai stato. Duality è uno spettacolo sicuramente coraggioso, nuovo e innovativo. Sono felice del fatto che la gente abbia risposto bene”.

Dardust e i progetti futuri

“I progetti futuri? Ci saranno due date più grandi a dicembre e vorrei uscire presto con un nuovo album perché ci sto già lavorando”, ha detto l’artista.

Sollecitato dalle domande, Dardust ha parlato della musica.  “Oggi va velocissima – ha spiegato – e cambia di stagione in stagione, di mese in mese. L’importante per noi creativi e per gli artisti è non assecondare le mode e i numeri, per esprimerci in maniera libera. E sempre con coraggio. Poi sarà il pubblico a giudicare e decidere. La rete ha reso tutto più democratico e ha allargato le potenzialità di tanti artisti. Prima il percorso era obbligato, bisognava entrare nel sistema discografico. Invece oggi la rete ha permesso di emergere senza doverci entrare e ha dato la possibilità di esprimersi in maniera naturale. La mia ambizione è di fare cose che abbiano un’estetica alta, che siano coraggiose e spezzino le regole, portando un po’ di innovazione. È quello che faccio per me e lavorando con gli artisti. Sempre”. 

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