Videogiochi protagonisti nel 2022 di un giro di affari di 2,2 miliardi di euro. Sono 14,2 milioni i videogiocatori in Italia.
Videogiochi, giro di affari di 2,2 miliardi di euro
IIDEA, l’associazione che rappresenta l’industria il settore dei videogiochi in Italia, ha presentato il suo rapporto 2022. Una istantanea del settore che racconta di consumi stabili e segnali di crescita per la produzione nazionale. Il giro d’affari pari è paria a 2,2 miliardi di euro (-1,2% vs 2021). Il segmento software, che rappresenta l’81,5 del totale mercato, registra una lievissima contrazione (-0.5%). A subire un ridimensionamento sono principalmente le vendite di software digitale console e PC (-1,7%). Le difficoltà di approvvigionamento rappresentano invece un ostacolo alla crescita del segmento hardware, che segna un -7,7% rispetto al 2021.
Nel 2022 sono 14,2 milioni i videogiocatori in Italia tra i 6 e i 64 anni, con un’età media di 29,8 anni. L’80,9% dei videogiocatori ha un’età maggiore di 18 anni, il 19,1% tra i 6 e i 17 anni. Il 42% è donna. Tra le piattaforme preferite, i dispositivi mobile sono i più utilizzati (69,7%), seguiti da console (45,8%) e PC (38%). Torna ai livelli pre-pandemici il tempo di gioco medio, diminuito a 7,52 ore settimanali rispetto alle 8,67 dell’anno precedente.
La produzione nazionale
L’industria nazionale cresce e si consolida, con il definitivo passaggio da una realtà di start up a una di piccole e medie imprese. Quattro imprese su dieci, infatti, rientrano oggi nella definizione di PMI: era il 30% nel 2021 e appena il 17% nel 2018. Il fatturato generato dalle imprese di produzione si aggira nel 2022 tra i 130 e i 150 milioni di euro. Un +30% rispetto all’anno precedente con un forte potenziale di crescita. Il mercato principale di destinazione rimane quello europeo.
Per quanto riguarda gli addetti alla produzione, i professionisti aumentano del 50%, passando dai 1.600 del 2021 ai 2.400 del 2022. L’83% ha meno di 36 anni, mentre uno su quattro è donna. Il 77% del fatturato deriva dal mercato B2C (+9%), mentre per il 75% dei developer italiani il PC resta la piattaforma preferita di sviluppo: seguono mobile (50%) e console (40%).
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