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Da quando lo smart working è entrato nelle nostre vite, l’esperienza lavorativa di tantissimi professionisti italiani ha conosciuto una svolta epocale. Si parla di un cambiamento drastico, che ha avuto effetti sia positivi sia negativi. Nella lista dei secondi, oltre all’aumento degli importi in bolletta, figurano anche alcune problematiche fisiche, dalla postura scorretta fino ad arrivare alla cosiddetta sindrome dell’occhio secco. Noi oggi approfondiremo, appunto, la Office Eye Syndrome, scoprendo cos’è e quali sono le strategie migliori per contrastarla.

Cos’è la sindrome dell’occhio secco?

La Office Eye Syndrome, conosciuta anche come sindrome dell’occhio secco, è un disturbo che colpisce chi passa molte ore al giorno davanti ad uno schermo, dai monitor alla televisione, passando anche per i display degli smartphone e dei tablet.

C’è una sintomatologia precisa che si manifesta in seguito alla comparsa di questa sindrome, e che prevede conseguenze come la secchezza oculare, l’arrossamento e l’irritazione degli occhi, e l’affaticamento della vista. Inoltre, possono insorgere anche altri sintomi, come i mal di testa e le cefalee, e i dolori al collo.

La causa principale è l’eccessiva esposizione alla luce blu emessa dai dispositivi elettronici, che può danneggiare la retina e ridurre l’attività delle ghiandole lacrimali, provocando così la secchezza oculare.

Cosa fare quando insorge la Office Eye Syndrome?

La prevenzione, come sempre, è la chiave per evitare qualsiasi problema, e la stessa regola può essere applicata alla sindrome dell’occhio secco. Nello specifico, si consiglia di utilizzare un paio di occhiali con delle lenti appositamente progettate per proteggere gli occhi filtrando la luce blu. Grazie a queste lenti, come quelle proposte da Essilor, si può ridurre il rischio dell’insorgenza della secchezza oculare, proteggendo così la salute dei propri occhi.

Naturalmente esistono diverse soluzioni per far fronte alla Office Eye Syndrome, e per evitare un peggioramento della situazione. Una delle strategie più efficaci è prendersi delle pause regolari lontano dallo schermo, seguendo la regola del 20-20-20. Come funziona? In pratica, bisogna alzarsi ogni 20 minuti, distogliendo lo sguardo dal monitor e rivolgendolo in direzione di un oggetto posto a 20 metri di distanza, e fissarlo per 20 secondi circa.

Un altro consiglio importante è il seguente: regolare l’angolo e la distanza dello schermo, curando anche l’illuminazione artificiale, il che va a ridurre a sua volta il rischio di affaticare la vista. Gli schermi dovrebbero essere posizionati ad una distanza dagli occhi di circa 50 cm, meglio ancora se in una posizione leggermente inclinata verso l’alto. Inoltre, è importante evitare che la luce colpisca lo schermo, causando dei riflessi. Infine, bisogna mantenersi idratati, dato che bere molta acqua aiuta il corretto funzionamento delle ghiandole lacrimali. Come coadiuvante, è possibile trovare in farmacia dei colliri specifici per la secchezza oculare.

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