Anice Verde di Castignano protagonista della trasmissione GEO. Su Rai3 è andato in onda il il documentario girato a Castignano sul presidio Slow Food.
Anice Verde, Castignano nella trasmissione GEO
Su RAI 3, nella trasmissione GEO, è stato trasmesso il documentario girato a Castignano sull’Anice Verde. Il presidente dell’omonima associazione di produttori, Sergio Corradetti ha spiegato le caratteristiche e le peculiarità della spezia Presidio Slow Food. Un’eccellenza che si fa sempre più conoscere ed apprezzare nel panorama nazionale e internazionale, attraverso la conoscenza del territorio, dell’arte culinaria e del buon gusto.
Il servizio dedicato a Castignano e alla sua eccellenza si è aperto con il racconto del caratteristico borgo del Piceno. Dai Calanchi al suo centro storico, con i templari video e immagini che presentano l’Anice Verde. Con i campi fioriti inizia il racconto del disciplinare e delle fasi dell’evoluzione del seme. Il presidente dell’omonima associazione di produttori, Sergio Corradetti ha poi illustrato le particolarità e le unicità della pianta specialità di Castignano. Il servizio si chiude con il produttore Giovanni Gagliardi che ne descrive le modalità di trasfrormazione in liquore e Domenico Vannicola, il fornaio che ne racconta l’uso in biscotti e ciambelle.
Proprietà e utilizzo
E’ largamente impiegato per le sue qualità aromatiche e salutari, l’olio essenziale contenuto prevalentemente nel frutto è costituito per circa l’80 % da anetolo; esso è incolore o presenta leggere sfumature giallognole ed è un ottimo antisettico. L’estrazione avviene tramite distillazione in corrente di vapore. Il seme viene utilizzato nella preparazione di pane, focacce, strudel, salse, creme e canditi; può essere aggiunto ai formaggi freschi e cremosi. Il fiore e le foglie si mescolano alle macedonie con fichi, datteri e castagne, mentre il gambo e le radici danno un leggero aroma di liquerizia a minestre e stufati. Un uso ulteriore è quello della preparazione di bevande alcoliche come l’anisette, l’assenzio ed il varnelli.
Il presidio
Il progetto di salvaguardia inizia grazie al recupero della semente dagli ultimi coltivatori rimasti nelle campagne di Castignano. Oggi questo seme fa parte del registro biodiversità regionale delle Marche e la sua conservazione è affidata ai produttori del Presidio Slow Food, che hanno il ruolo di agricoltori custodi. La fioritura, la raccolta e l’essiccazione delle piante (ad agosto) sono anche importanti momenti di attrazione turistica.
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Foto di proprietà S. Corradetti