“Il quartiere Sentina deve essere coerente con la Riserva: diciamo no a nuovo asfalto, cemento e parcheggi”. E’ questo l’appello che il Coordinamento ‘Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città’ rivolge all’Amministrazione comunale e ai cittadini di San Benedetto del Tronto. Riportiamo la nota diffusa alla stampa, firmata da Maurizio Di Cosmo.
San Benedetto del Tronto: Sentina e Riserva
“Da anni – si legge nella nota del Coordinamento – con le altre associazioni lanciamo appelli per la Sentina… la riserva naturale ha bisogno d’interventi di rigenerazione, recupero ambientale e tutela, come da “Contratto di zona umida della zona Sentina”: riduzione dell’inquinamento, utilizzo sostenibile delle acque, salvaguardia dell’ambiente e degli ecosistemi, mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità. Questi sono solo alcuni dei vantaggi pratici e culturali di una riserva. Che non è solo un luogo del cuore, non è solo un angolo ameno per passeggiate e birdwatchers, ma è parte integrante essenziale della città.
Ci tocca invece constatare che questa zona protetta è minacciata da ogni parte. Gli sbarramenti sul Tronto bloccano il portato di sabbie e ghiaie che naturalmente andrebbero a rifornire la costa frenando così il fenomeno erosivo che ormai arriva a minacciare la storica Torre. Si sono persi così parecchi metri di terreno, di spiaggia e di zona dunale. Le attività agricole e il depuratore stesso sono evidenti problemi che a fatica si cerca di contenere. E poi la forte pressione urbanistica: campi da calcio, strade, progetti di costruzioni e gli immancabili nuovi parcheggi previsti nei dintorni.
I parcheggi in zona Sentina
Sui parcheggi urbani ci siamo già espressi, e il nostro sentire, che viene da studi certificati, è quello di tutte le grandi città. Può essere condensato in poche righe: il crescente bisogno di stalli per auto non si estingue creandone di nuovi. Anzi, così si alimentano i caroselli di macchine alla spasmodica ricerca di parcheggio, si promuovono nuovo inquinamento e intasamenti. La soluzione è in un sistema di parcheggi decentrati e trasporti pubblici: la questione è soprattutto culturale e verte sulla disincentivazione dell’uso dell’automobile.
Ci rivolgiamo quindi non solo all’Amministrazione ma ai sambenedettesi tutti e agli abitanti del quartiere: la Sentina deve essere l’elemento centrale, considerata anche nelle fasce di rispetto che le stanno attorno.
La nostra città ha già le sue profonde ferite urbanistiche e paesaggistiche perpetrate nei decenni in nome degli affari e dei profitti di pochi. Non stiamo qui a ripetere le cifre e i casi, ma oggi non riusciamo a intravedere le prospettive future di San Benedetto del Tronto. Dall’azione amministrativa ci aspettiamo quindi una svolta improntata alla tutela ambientale in coerenza con le strategie europee…
Ma spunta l’ennesima proposta di asfaltare e cementificare un’area verde nel quartiere Sentina.
C’è la volontà di dare risposte alla domanda di benessere della collettività o s’intende di nuovo piegare la testa di fronte agli interessi dell’ennesima impresa edile? C’è una volontà di pianificazione generale, uno sguardo d’insieme per questa città o vogliamo continuare a svendere i terreni un frammento alla volta?
La svolta che serve sta nel contrasto all’interesse di pochi (holding finanzo-edilizie) e nel promuovere azioni per una città a misura d’uomo, ambientalmente e socialmente sostenibile.
Cominciamo con la tutela di un’area verde fermando la costruzione di un dannoso parcheggio alla Sentina”.
Foto di copertina di Giamma Capecci.
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