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Allevamento semi-estensivo a forte rischio in Appennino. I cambiamenti legati alla crisi climatica interferiranno con numerosi fattori e potrebbero portare alla definitiva scomparsa del pastoralismo. Seguiranno impatti negativi sul comparto turistico e demografico del territorio montano. 

Allevamento, accordo Unicam e Slow Food Marche

Presentato nel pomeriggio del 3 aprile 2023 l’accordo quadro tra Università di Camerino e Slow Food, relativo al centrale tema della sostenibilità e dell’adeguamento ai cambiamenti climatici dei sistemi zootecnici sulle montagne dell’Appennino centrale. L’accordo è stato sancito presso l’aula Galleria di Palazzo Castelli di Camerino alla presenza Prorettore vicario Graziano Leoni, il Presidente Slow Food Marche Vincenzo Maidani ed il responsabile del corso di laurea in “Ambiente e Gestione Sostenibile delle Risorse NaturaliAndrea Catorci. Hanno fatto seguito gli interventi scientifici degli esponenti dei partner coinvolti nell’iniziativa. I ricercatori UNICAM coordinati dai proff. Andrea Catorci e Paola Scocco, e gli esperti di Slow Food, hanno deciso di unire le forze. L’intento è quello di ragionare della filiera zootecnica e dei cambiamenti climatici all’interno di una visione olistica. Visione che va dalla fioritura delle praterie alla valorizzazione delle produzioni casearie e di carne. 

L’allevamento semi-estensivo

L’allevamento semi-estensivo è messo a forte rischio dalla crisi climatica globale. Una tipologia estremamente sostenibile ed irrinunciabile per il mantenimento della biodiversità animale e vegetale dei pascoli appenninici. Quest’ultimi sono dei luoghi con la più altra concentrazione di specie vegetali al mondo. L’Appennino è e sarà una delle aree più sensibili ai cambiamenti legati alla crisi climatica. Tra questi la disponibilità idrica, la quantità e il valore nutrizionale del foraggio fino ai processi fenologici che legano fiori ed impollinatori. L’esito di questi cambiamenti potrebbe essere la definitiva scomparsa del pastoralismo, millenaria forma dell’economia. Insieme ad esso anche della cultura montana, con importanti impatti negativi sul comparto turistico e demografico del territorio montano.

Urgenti processi di adeguamento

La minaccia è così grave che sono urgentemente necessari processi di adeguamento ai cambiamenti climatici. Adeguamenti sia in relazione ai processi produttivi sia alla valorizzazione dei prodotti alimentari che da questi allevamenti provengono. Nello specifico un tema centrale per lo sviluppo sostenibile della montagna appenninica e per la conservazione della sua biodiversità e dei suoi paesaggi. 

Attori protagonisti di queste attività saranno anche gli studenti del corso di laurea in “Ambiente e Gestione sostenibile delle Risorse Naturali” dell’UNICAM. Attraverso percorsi didattici, stage e borse di approfondimento, potranno partecipare attivamente e diventare soggetti protagonisti delle attività che negli anni verranno svolte nell’ambito di questa collaborazione.

 

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