I contributi covid incassati dai tre soci di un’associazione sportiva dilettantistica del fermano erano in gran parte spettanti ai giovani sportivi tesserati.
Frode sui contributi covid
I militari della Guardia di Finanza di Fermo hanno segnalato alla locale Procura della Repubblica 3 persone per i reati di falsità materiale commessa da privato e truffa aggravata. Quest’ultima per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Come noto, il DL 17 marzo 2020 nr. 18, cd. Cura Italia, ha stanziati contributi statali per il sostentamento di alcune categorie professionali che, a causa del covid, hanno avuto rallentamenti o sospensioni delle attività. Tra i diversi settori colpiti dalla pandemia, rientra indubbiamente quello dello sport. Centri e impianti sportivi, infatti, sono stati tra i primi ad essere interdetti al momento dell’introduzione delle restrizioni sanitarie. Nel DL Cura Italia è stato quindi introdotto un contributo quale indennità per tutti i collaboratori sportivi, contributo erogato da Sport e Salute SpA sulla base di specifici requisiti.
I fatti
Nel corso dei controlli le fiamme gialle hanno rilevato anomalie sui cassetti fiscali di diversi giovani associati a un’importante associazione sportiva dilettantistica del fermano. Risultava presente, infatti, una Certificazione Unica emessa nei loro confronti dalla Sport e Salute S.p.A per l’erogazione di un contributo covid mai richiesto né percepito.
Gli accertamenti hanno fatto emergere un ingegnoso sistema elaborato dall’A.S.D. che avrebbe presentato l’istanza per l’accesso al beneficio in nome di oltre 50 collaboratori sportivi. Tutti totalmente all’oscuro della cosa.
I militari di Fermo hanno quindi convocato numerosi ragazzi che risultavano destinatari del contributo statale che però hanno disconosciuto sia le firme apposte sia il contenuto dell’istanza.
I ragazzi hanno inoltre confermato di non aver mai richiesto né percepito alcun compenso o rimborso covid. Nella documentazione acquisita dalla Sport e Salute S.p.A, inoltre, sono state trovate diverse deleghe all’incasso falsificate. Deleghe con cui i ragazzi, sprovvisti di un proprio conto corrente, avrebbero richiesto l’accredito delle somme su quello della associazione sportiva.
Gli accertamenti su tale conto hanno dimostrato che vi venivano in effetti integralmente accreditati i contributi statali erogati, senza che fossero riversati ai beneficiari. Il meccanismo fraudolento ha permesso all’A.S.D. di intascare oltre 250.000 euro.
Le condotte illecite sono attualmente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e, sulla base del principio di presunzione di innocenza, l’eventuale colpevolezza delle persone sarà definitivamente accertata solo ove interverrà sentenza irrevocabile di condanna.
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