Pino Insegno al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno sabato 1 e domenica 2 aprile 2023. Sul palco del massimo cittadino, “La vita non è un film”, spettacolo tratto dal proprio omonimo libro autobiografico.
Pino Insegno, anche ad Ascoli la vita non è un film
Pino Insegno è protagonista del “La vita non è un film”, spettacolo tratto dal proprio omonimo libro autobiografico. Sarà in scena al Teatro Velluti di Corridonia venerdì 31 marzo e al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno sabato 1 e domenica 2 aprile. Entrambi le esibizioni rientrano nelle stagioni realizzate dai rispettivi Comuni e AMAT con il contributo di MiC e Regione Marche. Gli spettacoli avranno inzio alle ore 21:15 a Corridonia mentre ad Ascoli Piceno alle ore 20.30 sabato e 17.30 domenica. Info e biglietti nei teatri che ospitano lo spettacolo. A Corridonia Teatro Velluti, tel. 0733/431769 e 0733/439901. Ad Ascoli Piceno Biglietteria del Teatro Ventido Basso tel. 0736/298770. Bigletti disponibili anche nei punti vendita AMAT/Vivaticket, su vivaticket.com.
Lo spettacolo, in entrambi i teatri sostituisce, per esigenze della produzione, l’annunciato “Imparare ad amarsi” sempre con Insegno e con Alessia Navarro. Lo stesso è messo in scena con la regia di Matteo Tarasco. Le musiche originali sono di Stefano Mainetti per la produzione di Fondazione Teatro “Luigi Pirandello” Valle dei Templi Agrigento.
Lo spettacolo
Pino Insegno racconta agli spettatori la storia di un ragazzo di Monteverde che ha abbandonato il calcio per ricorrere il sipario, passando per il microfono del doppiaggio e le telecamere della televisione. Amatissimo attore, e portentoso doppiatore, ora anche scrittore in un racconto autoironico, tanto esilarante quanto duro, scherzoso ma schietto “quando ce vole”. È la storia di un semplice ragazzo vissuto sulla collina tufacea della capitale, che affronta mille peripezie per diventare l’uomo che sogna. È riuscito a trasformare le passioni di un “pischello” in un mestiere in cui ne è all’apice. Infranto un sogno, ne coltiva subito un altro e lo trasforma in realtà, non certo perché i suoi genitori erano “Aristotele Onassis o Maria Callas”, ma figlio di Armando e Romana, che gli hanno insegnato il valore dell’umiltà che consente di vivere la vita con sensibilità e bellezza.
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