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Cinema e arte nuovo connubio proficuo. Ad Aprile, nelle sale italiane e in quelle selezionate delle Marche, la proiezione di “Perugino. Rinascimento immortale“. Il film evento che celebra 500 anni dalla morte di uno degli artisti più importanti del patrimonio artistico nazionale.

Cinema, Perugino e il Rinascimento nelle sale marchigiane

Il 3, 4 e 5 aprile 2023 arriva nelle sale italiane “Perugino. Rinascimento immortale“, un docufilm prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, regista già di Van Gogh. Il documentario, con la partecipazione straordinaria di Marco Bocci, racconta la vita e l’opera di Perugino. Nello specifico il legame con la sua terra, l’Umbria, terra dalla quale comincia il suo percorso artistico che lo porterà ad essere il più famoso e richiesto artista nel ventennio che va dal 1480 al 1500. La sua fama si è via via spenta con lo scorrere dei secoli fino a giungere ai giorni nostri sbiadita. Molto ha inciso l’esser stato il maestro di Raffaello e sopratutto la sfortuna critica di Giorgio Vasari, il biografo degli artisti che lo ha descritto con toni dispregiativi riportando aneddoti e tratti del carattere negativi.

Saranno 9 le sale cinematrografiche selezionate per la proiezione. Ad Ascoli Piceno verrà proiettato al Multiplex delle Stelle e all’Odeon. A Campiglione di Fermo sarà al Super8 mentre a Macerata al Cinema Italia e al Multiplex 2000. Per Ancona sarà Giometti a garantire la proiezione, a Senigallia il Gabbiano, a Fano il Politeama e a Pesaro il Solaris. La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Per il 2023 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.

Pietro Vannucci

Pietro Vannuci, meglio noto come Perugino, è stato l’astro nascente dell’arte italiana.  Una pittura armonica, un equilibrio perfetto tra uomo e natura, realtà e ideale. Tra i più celebri dipinti ci sono opere come “La Consegna delle Chiavi” della Cappella Sistina in Vaticano, il “Compianto su Cristo Morto” della Galleria Palatina di Firenze, la “Pietà” e “L’Orazione nell’Orto” delle Gallerie degli Uffizi. Attraverso le sue Madonne, diffonde un nuovo ideale di bellezza femminile. Un linguaggio semplice e diretto dal grande portato devozionale. I suoi dipinti furono risparmiati dai roghi di Savonarola alla metà degli anni ’90 del Quattrocento. Agli inizi del ‘500, l’inizio del “tramonto artistico”. Raffaello, Leonardo e Michelangelo oscurano la sua fama e lo costringono a ritirarsi nella sua Umbria. Muore di peste nel 1523 a Fontignano, con il pennello ancora in mano. Con la sua morte vengono adombrati, dimenticati e travisati anche i suoi capolavori. Oggi un nuovo moto spinge per riaffermare pubblicamente il grande contributo artistico lasciato ai posteri.

 

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