Unicam – Università di Camerino e la sua Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute protagoniste di una nuova importante ricerca. Un progetto che trasforma uno scarto ad integratore alimentare.
Unicam, Vitamina D dagli scarti di funghi edibili
La Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute opera da circa 15 anni prevalentemente nelle Scienze degli Alimenti. Importanti le sue attività e i lavori scientifici prodotti sullo studio e la quantizzazione di componenti presenti in tracce in matrici complesse, prevalentemente alimentari, ma anche in piante di interesse per la salute. Attualmente il gruppo è composto da un docente di prima fascia, due professori associati, due ricercatori, sei dottorandi, un numero variabile di studenti in tesi. Tra gli importanti risultati ottenuti nella ricerca, una nuova comunicazione scientifica. Si possono sviluppare processi di estrazione e purificazione di vitamina D da scarti di lavorazione di prodotti vegetali. In particolare funghi edibili e prodotti della pesca. Il progetto di ricerca è coordinato dal prof. Gianni Sagratini e anticipa la possibilità di creare da tutto ciò, un nuovo integratore alimentare.
La seconda vita della ghianda
Mentre arrivano i primi risultati concreti della possibilità di estrarre la Vitamina D dagli scarti di lavorazione di prodotti vegetali, viene svelata una nuova ricerca. Un nuovo importante utilizzo della ghianda. Gli scoiattoli ed altri animali selvatici ne sono già ghiotti, e presto potrebbe diventare una preziosa risorsa alimentare anche per gli esseri umani. Nello specifico, la ghianda di roverella, al centro del progetto di ricerca “BioAcornScape” dell’Università di Camerino. Responsabili della ricerca sono le professoresse Antonietta La Terza ed Elena Vittadini della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria. Il tutto ha come obiettivo quello di riscoprire e valorizzare una risorsa del paesaggio e della tradizione alimentare marchigiana.
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