Nonni sempre più preziosi e fondamentali. In questo momento storico sono i custodi di famiglia ma non solo, anche dei piccoli borghi d’Italia.
Nonni, sempre più custodi di famiglie e piccoli borghi
Sempre più importante la presenza dei nonni. Spesso persone anziane over 75 anni che continuano ad essere attive e motivate durante la loro terza età. C’è chi si divide tra i nipoti e cerca di dare una mano come può alle famiglie dei figli e chi invece molto spesso in solitaria vivono nelle case di origine. I primi sono fondamentali in quelle mura domestiche dove entrambi i genitori sono impegnati causa lavoro. Spesso non coincidono più lavoro e orari scolastici. I nonni riescono a risolvere criticità che possono mettere a dura prova il bilancio economico della famiglia. I secondi invece, molto spesso tornano nelle loro case di origine, anzi con molta probabilità non si sono mai spostati. I piccoli borghi italiani sono custoditi da 1,3 milioni di anziani che combattono lo spopolamento. Allo stesso tempo tramandano le tradizioni, trasmettono i saperi e difendono il valore storico, ambientale e culturale dei territori. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati del centro studi Divulga in occasione dell’assemblea a Roma dei Senior della Coldiretti, la più grande associazione italiana di pensionati.
A sostegno del bilancio familiare
In quattro famiglie italiane su dieci (40%) sono i nonni a salvare il bilancio domestico messo a rischio dall’inflazione che colpisce il carrello della spesa. Tra gli italiani che beneficiano della presenza di un pensionato in casa, quasi i due terzi, rileva Coldiretti, dichiarano che i nonni sono un fattore determinante per contribuire proprio al reddito familiare. “La presenza degli anziani all’interno della famiglia si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini”. Il commento del presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato“.