Studenti e mondo del lavoro, l’alternanza scuola-lavoro come connessione tra i due mondi. Marche nei primi posti della classifica delle regioni italiane per “condiscenza”. Molto indietro invece nella propensione ad ospitare studenti da parte delle imprese. Tra le province, quella di Fermo si posiziona al settimo posto. I dati sono stati resi pubblici dalla ricerca dell’Ufficio comunicazione dell’Unsic sotto la regia del giornalista Giampiero Castellotti.
Studenti, Marche quinta per l’alternanza scuola lavoro
Nella classifica delle regioni per “condiscendenza” verso l’alternanza scuola-lavoro, la Toscana, il Trentino-Alto Adige e il Veneto primeggiano in assoluto. Seguono Emilia-Romagna e Marche. I territori a maggiore vocazione industriale e turistica confermano il proprio dinamismo anche sul fronte della sensibilità verso il mondo dell’istruzione. Nelle prime venti province, Firenze è nettamente al primo posto grazie principalmente all’offerta culturale e turistica. Sondrio al secondo conferma la peculiarità industriale, Pisa al terzo è città dell’istruzione. Seguono tutte province del Centronord, Eccezioni perTrapani all’ottavo posto, con la presenza della pesca e della Capitaneria di Porto e la “culturale” Agrigento al ventesimo posto.
Sorprende il 7mo posto di Fermo nella classifica nazionale per “condiscenza”. La migliore delle Marche. Pesaro Urbino si posiziona al 22esimo posto, Ascoli Piceno al 31esimo posto. Ancona è più indietro al 45esimo posto mentre Macerata chiude le marchigiane al 47esimo posto. I dati derivano dall’elaborazione Unsic-Ufficio comunicazione su dati delle Camere di commercio. Il tasso di riferimento è calcolato in base alle strutture disponibili all’alternanza, al numero dei residenti e al numero degli studenti delle scuole superiori.
Bottaga-scuola
La Regione Marche riconosce come Bottega-scuola l’impresa artigiana che dimostri di essere in grado di contribuire alla formazione professionale degli allievi attraverso le competenze del maestro artigiano. Con la legge regionale n. 20 del 2003, infatti è stata istituita la figura del maestro artigiano, che oltre a possedere almeno quindici anni di anzianità professionale, ha elevata attitudine all’insegnamento del mestiere. Nonché perizia ed attitudine all’insegnamento professionale.