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La Giunta regionale delle Marche, in una delle ultime sedute del 2022, ha approvato la proposta di legge n. 160/2022. Provvedimento che, modificando alcuni articoli della Legge Regionale n. 7/95, destina maggiori fondi agli 8 Ambiti territoriali di caccia marchigiani. Lo stanziamento in favore degli ATC sarà di 1.776.480,00 euro annui, per entrambi gli anni 2023 e 2024. Ed è stato già iscritto nel Bilancio approvato, quindi è già nella disponibilità degli Ambiti Territoriali di Caccia.

Riportiamo il comunicato diffuso dalla Lac, la Lega per l’abolizione della caccia.

Comunicato della Lega per l’abolizione della caccia

“La Giunta della Regione Marche – scrive la Lega per l’abolizione della caccia – ha giustificato l’aumento di fondi per gli ATC spiegando che altrimenti non sarebbero più in grado di risarcire gli agricoltori per i danni subìti dalla fauna selvatica. Questa motivazione, però, non è suffragata dall’ammontare degli indennizzi effettivamente erogati agli agricoltori negli anni passati. Infatti, prendendo ad esempio come riferimento il quinquennio 2013/2017, gli indennizzi erogati agli agricoltori per i danni subìti dalla fauna selvatica, furono in totale circa 500.000 euro l’anno. Con la tendenza ad una netta e costante diminuzione (Fonte P.F.V.R. Marche).

Ma lo dimostra anche il fatto che nel capitolo di spesa del Bilancio regionale come ‘giustificazione’ dello stanziamento c’è scritto testualmente: “Spese per interventi regionali in campo faunistico e venatorio, per iniziative tecniche di ricerca in materia di caccia e per iniziative di formazione, promozione e rappresentanza della Regione”.

Quindi non compaiono in alcun modo parole come ‘risarcimento’ o ‘indennizzo’!

caccia

Lo stanziamento in favore degli ATC sarà di 1.776.480,00 euro annui, per il 2023 e il 2024

E non si possono tirare in ballo, come c’è scritto nella relazione illustrativa della PDL n. 160, neppure il covid e la guerra russo-ucraina. Perché ricordiamo che nel novembre del 2020, in pieno lockdown, quando tutti i cittadini erano costretti a stare rinchiusi in casa soggetti a fortissime limitazioni, l’allora vicepresidente regionale ed assessore alla caccia Mirco Carloni, chiese ed ottenne dalla Prefettura di Ancona che i cacciatori di cinghiali marchigiani potessero invece godere della massima libertà di movimento per effettuare le loro battute di caccia. E proprio con il pretesto del ‘contenimento’ dei danni procurati alle colture dalla fauna selvatica!

Questa proposta di legge, dunque, più che servire a risarcire gli agricoltori per i danni subìti dalla fauna
selvatica, peraltro introdotta e rilasciata dagli stessi cacciatori (vedi cinghiali), pensiamo rappresenti un grande regalo agli A.T.C. per evitare che falliscano e chiudano i battenti. Visto che molti di loro hanno i conti in rosso!

A nostro avviso sussistono forti dubbi sulla sua ‘legittimità’.

Dubbi anche per il fatto che la Regione deleghi la gestione di fondi pubblici, derivanti dalle tasse regionali, ad organismi privati quali sono appunto gli Ambiti Territoriali di Caccia. Atc che per statuto e definizione dovrebbero solo occuparsi della gestione della caccia e della fauna selvatica. Di fatto, invece, essi sono stati trasformati in veri e propri ‘esattori delle tasse’ e, al tempo stesso, anche in ‘soggetti erogatori dei risarcimenti’ per conto della Regione. Per i danni peraltro prodotti indirettamente dagli stessi ATC, a causa della loro cattiva gestione della fauna selvatica, visto che ormai si sono ridotti a meri ‘rilasciatori’ di animali allevati e ‘pronta caccia’. Una pratica, quest’ultima, che ha causato gravi e permanenti squilibri faunistici nei territori agro-silvo-pastorali a loro assegnati!

Come LAC Marche, chiediamo quindi alla Giunta regionale di ritirare la proposta di legge n. 160/2022. Chiediamo al contempo di commissariare tutti gli 8 A.T.C. della Regione, visto che essi hanno evidentemente fallito le finalità per cui sono stati istituiti, nella convinzione che anche le associazioni agricole e molti cacciatori la pensino come noi!”

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