Pensioni: i dati della provincia di Ascoli Piceno
Nel 2022, nella provincia di Ascoli Piceno sono state erogate 82.572 prestazioni pensionistiche. Di queste, 65.659 (79,5%) sono state prestazioni previdenziali, mentre le restanti 16.913 prestazioni assistenziali (pensioni sociali e per invalidi civili). Di queste ultime, 9.123 sono state prestazioni assistenziali per invalidi civili totali (le cosiddette indennità di accompagnamento).
L’82% delle prestazioni previdenziali sono erogate ad ex dipendenti del settore privato, il restante 18% a ex dipendenti pubblici. L’importo medio mensile lordo di una prestazione previdenziale ammonta a 1.121 euro, contro una media regionale di 1.147. Le differenze diventano significative tra ex dipendenti privati e pubblici: i primi percepiscono in media 950 euro mensili lordi, i secondi 1.887.
Sono dati dai quali emerge con evidenza il tema della situazione di povertà in cui versa una gran parte delle persone anziane nel nostro Paese.
“Per questa ragione – spiega la Cisl Pensionati – abbiamo sempre chiesto e continueremo a chiedere l’applicazione di un meccanismo di rivalutazione delle pensioni adeguato a contrastare la fiammata inflazionistica”.
Con la legge di bilancio 2023, afferma il sindacato, è stato fatto un piccolo ma significativo passo avanti. Viene stabilito infatti che il tasso di rivalutazione annuale delle pensioni (7,3%) si applichi per il 100% a tutte le pensioni il cui importo arriva fino a 4 volte il trattamento minimo (circa 2.100 euro mensili).
In Provincia di Ascoli Piceno questa rivalutazione interessa circa 78.000 pensioni.
“Grazie all’azione di pressione svolta dalla Cisl e dalla FNP Nazionali sul Governo – si legge nella nota – è stato approvato anche un importante emendamento. Emendamento che determina l’incremento dall’80 all’85% (6,21%) della percentuale di rivalutazione delle pensioni con importo che va da 4 a 5 volte il trattamento minino. Operazione che garantisce un adeguamento di circa 150 euro al mese per le pensioni tra i 2.000 e i 2.500 euro lordi. Pensioni che in Provincia di Ascoli sono circa 4.500. I trattamenti di importo superiore verranno rivalutati secondo percentuali differenti, calcolate su 4 scaglioni di importo (da 2.626,91 a 3.152 3.87% , da 3.152,29 a 4.203,04 3,43%, da 4.203,05 a 5.253 2,7% oltre2.34%)“.
Le richieste della FNP e della Cisl al Governo
Ma c’è ancora molto da fare, secondo la FNP e la CISL,che hanno delle richieste da fare al Governo. “Chiediamo – prosegue la nota – l’apertura di un tavolo di confronto per una modifica complessiva del sistema previdenziale. Modifica con la quale affrontare le tante questione aperte. Oltre a quella della rivalutazione dei trattamenti, segnaliamo la necessità di introdurre maggiore flessibilità in uscita dal mercato del lavoro. Ma anche di introdurre una pensione di garanzia per i giovani precari e riconoscere ai fini previdenziali il lavoro di cura svolto dalle donne. Specie nei confronti delle persone anziane e non autosufficienti.
Proprio la non autosufficienza, infatti, è una vera e propria emergenza sociale, che nella nostra Regione coinvolge più di 75.000 persone. Di queste, solo il 32% beneficia di servizi pubblici residenziali, diurni o domiciliari. Il restante 68% deve cavarsela da solo, con il sostegno dell’indennità di accompagnamento 525,11 euro mensili). O ricorrendo alle assistenti familiari private, che ufficialmente nelle Marche sono 14.061, ma che si sono stimate in numero all’incirca triplo”.
“Da questo punto di vista – conclude la Cisl Pensionati – è positiva l’approvazione dello ‘Schema di disegno di legge in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti’. I Decreti attuativi vanno approvati entro il 1° marzo 2024. Una riforma che, se correttamente attuata, potrà incidere in modo sostanziale sulla macchina organizzativa dei servizi sociosanitari. Servizi che da troppo tempo lavorano senza una organica interazione e integrazione”.
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