Contratto di lavoro, quello a tempo determinato è la forma di assunzione maggiormente proposta. Molte le assunzioni programmate rivolte preferenzialmente ai giovani under 30 anni. Ci si rivolge a immigrati, soprattutto nei settori della logistica, dei servizi operativi e nella metallurgia.
Contratto di lavoro, prevale quello a tempo determinato
Il contratto a tempo determinato è la forma di assunzione maggiormente proposta. Per questo Gennaio 2023, 208mila unità, pari al 41,3% del totale. Ad attestarlo il il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Dopo i contratti a tempo determinato seguono i contratti a tempo indeterminato con 122mila unità, pari al 24,3% del totale. Poi quelli in somministrazione con 74mila, il 14,7%. Seguono gli altri contratti non alle dipendenze con 44mila, 8,8%. L’apprendistato viene proposto per 25mila assunzioni, il 5%. Mentre i contratti di collaborazione e le altre tipologie di contratti alle dipendenze vengono indicati rispettivamente per 19mila assunzioni con 3,7% e 10mila assunzioni, il 2,1%.
A livello territoriale sono le macro-ripartizioni del Nord-ovest e del Nord-est a segnalare le previsioni di assunzione più elevate. Queste sono previste rispettivamente oltre 171mila e circa 123mila. Seguite dalle regioni del Sud (oltre 109mila) e del centro (circa 101mila). La graduatoria regionale delle assunzioni vede, nell’ordine, Lombardia (121mila), Veneto (51mila), Lazio (50mila), Emilia-Romagna (49mila), Piemonte (37mila) e Campania (32mila). Le Marche sono molto più indietro ferme a quota 13mila, nonostante il risultato sia in crescita rispetto al 2020.
Gli indirizzi di studio
Tra gli indirizzi di studio più richiesti a livello universitario c’è quello economico con entrate previste per questo mese a circa 25.940. Segue l’indirizzo ingegneria con 23.300 entrate previste in assunzione. Più staccate, oltre la metà, insegnamento e formazione, sanitario e paramedico e l’indirizzo scienze matematiche, fisiche e informatiche. Tutte queste appena elencate rappresentano il 19% dell’entrate previste. Un ulteriore 1% viene rappresentato da tutti coloro che derivano dall’Istruzione Tecnica Superiore ITS. Il 30% è rappresentato da possessori di diploma secondario mentre il 17% con qualifica o diploma professionale. La quota maggiore invece è rappresentata da coloro che hanno nessun titolo di studio, per loro il 33% delle entrate previste in questo mese.