Serie B e inchiesta plusvalenze. Anche Genoa, Parma e Pisa tornano in giudizio. Proposto ricorso per revocazione per ulteriori e nuove condotte rilevanti.
Serie B e plusvalenze, in giudizio Genoa, Parma e Pisa
In merito all’inchiesta plusvalenza, la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha proposto, nei giorni scorsi, ricorso anche per alcune società della Serie B. Nello specifico Genoa CFC SpA, Parma Calcio 1913 Srl e Pisa Sporting Club Srl e di alcuni dirigenti delle medesime società sportive. La FIGC ha richiesto la condanna alle sanzioni che verranno rispettivamente richieste nel corso dell’udienza di discussione del ricorso di fronte alla Corte Federale di Appello.
La Procura Federale, a seguito dell’acquisizione degli atti del medesimo procedimento penale dell’Autorità Giudiziaria di Torino, si è attivata nell’attività di indagine di propria competenza. Alla base di tutto, nuove condotte disciplinarmente rilevanti. Novità rispetto a quelle per le quali ha già esercitato l’azione disciplinare dinanzi agli Organi di Giustizia Sportiva nell’ambito dell’indagine “plusvalenze” della stagione sportiva 2021-2022 ed i cui giudizi si sono conclusi con la decisione n. 89 del 2022. I termini di conclusione delle indagini sono quelli fissati dal vigente Codice di Giustizia Sportiva della FIGC.
Inchiesta plusvalenze
Nei giorni imminenti il Natale sono state rese note 106 pagine della procura federale sul caso plusvalenze partito dalla Juvantus. Nel mirino oltre il club bianconero, anche le società che hanno stretto e intrapreso accordi con la Vecchia Signora. Una prima sentenza dovrebbe arrivare il prossimo 20 gennaio 2023. Sono a forte rischio le classifiche di serie A e serie B. Classifiche che potranno essere stravolte dopo l’inizio del girone di ritorno.
Tutte le società rischiano, a seconda della gravità dell’eventuale coinvolgimento, pene sportive. Nello specifico potranno variare dalla sanzione pecuniaria, alla penalizzazione di punti in classifica. Non rischiano al momento retrocessione in categoria inferiore. Nei casi più gravi, se fossero comprovati, la sentenza infatti potrebbe prevedere anche la retrocessione.