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Natale alle spalle, Coldiretti condivide riflessioni e dati. Quello appena passato ha dato idee certe di riciclo e ha visto il successo a tavola, di prodotti tipici locali.

Natale, resoconto globale tra statistiche e riciclo

Per il Natale 2022, gli italiani hanno speso a tavola quasi 2,7 miliardi di euro per i cibi e le bevande. Tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale, 950 milioni sono andati in pesce, carni compresi i salumi. Per spumanti, vino ed altre bevande circa 550 milioni. Per quanto riguarda i dolci con i panettoni, pandoro e panetteria varia sui 300 milioni. Ortaggi, conserve, frutta fresca e secca hanno visto l’impiego di 550 milioni. Pasta e pane circa 200 milioni mentre per formaggi e uova 190 milioni. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia che solo nel 9% delle famiglie non avanza niente mentre il 2% dona in beneficenza e l’1% dichiara di buttare gli avanzi nel bidone. Tra tutti questi c’è anche un 11% che ha messo le pietanze non consumate nel freezer per riutilizzarle prossimamente.

In quasi otto case su dieci, in questi giorni, si riciclano a tavola gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale. Questi vengono riutilizzati in cucina anche per una crescente sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono ottime soluzioni per recuperare il cibo del giorno prima. Le frittate possono dare, sottolinea la Coldiretti, un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille.

Il trionfo dei cesti tipici

Con il boom dei regali utili in ben quattro case su dieci, hanno trovato grande spazio sotto l’albero i cesti enogastronomici. Al loro interno una varietà di scelta per tutti i gusti e per tutte le tasche, dal patriottico al low cost. La tendenza è stata però verso la personalizzazione. Tanti i cesti fai da te a tema ricevuti dalle famiglie. Tutti con prezzi per tutte le tasche. Normalmente la spesa sostenuta è partita da un minimo di 20 euro sino a superare i 200 euro per quello con specialità più ricercate ed esclusive.

 

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