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L’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini ha fornito i dati ufficiali delle morti improvvise nelle Marche degli ultimi tre anni. Nel 2021 sono stati registrati 1.671 morti per arresto cardiaco improvviso: nel 2020 erano stati 1.462 e 1.104 nel 2019.

Morti improvvise nelle Marche

I dati delle morti improvvise nelle Marche forniti dall’assessore e vice presidente della Regione Filippo Saltamartini sono molto più che allarmanti. Perchè nel corso dell’anno 2021 se ne sono registrate 567  in più rispetto al 2019. E se questi numeri non bastano a dare l’idea del trend, guardiamo le percentuali: nel 2020 le morti improvvise sono aumentate del 32% rispetto all’anno precedente. E nel 2021 sono aumentate addirittura del 51%, sempre rispetto al 2019.

La rete di defibrillatori

La Giunta regionale ha adottato una deliberazione in cui vengono stabilite le linee di indirizzo progettuali per il riuso di una piattaforma informatica per la gestione dei DAE (defibrillatori automatici extraospedalieri). E per l’allertamento precoce dei First Responders. Numerose evidenze scientifiche dimostrano, infatti, che un tempestivo intervento con compressioni toraciche e l’uso del defibrillatore prima dell’arrivo dei mezzi di soccorso sanitario, migliori gli esiti di salute di cittadini vittime di arresto cardiaco improvviso. Arresto cardiaco improvviso che è la terza causa di morte in Europa.

La tempestività di intervento e l’attuazione della cosiddetta “catena della sopravvivenza” sono fattori determinanti per massimizzare le possibilità di sopravvivenza negli eventi tempo-dipendenti. Il primo anello della catena riguarda il riconoscimento precoce dell’arresto cardiaco improvviso. Il secondo è la chiamata al Numero di emergenza Unico Europeo 112, a cui seguono le manovre precoci di rianimazione cardio-polmonare (RCP). Altro elemento determinante è la possibilità di ricorrere all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico (DAE) che, a sua volta, può essere in molti casi decisivo per la sopravvivenza. Naturalmente qualora venga tempestivamente utilizzato in presenza di ritmi defibrillabili.

L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini

“Presenza e utilizzo di defibrillatori, specie quelli automatici, è molto importante – spiega il vicepresidente e assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini. –  Apparecchi che ormai devono essere presenti anche in palestre, supermercati, persino nei luoghi di culto. E per la cosiddetta Legge del Buon Samaritano approvata nel 2021, ciascuno può utilizzarli senza commettere reato, anche perché le istruzioni si trovano sugli apparecchi stessi.  La Regione si sta adoperando per aumentare i corsi Basic Life Support Defibrillation e il numero dei defibrillatori. Sono 1290 i DAE attualmente presenti sul territorio regionale (394 nell’anconetano, 257 nel pesarese, 212 nel maceratese, 199 nel fermano, 228 nell’ascolano). 

Nel 2021 nelle Marche si sono registrate 1.671 morti cardiache improvvise. Un trend in crescita se si considera che nel 2020 erano state 1.462 e l’anno prima 1.104. Dal 2018 ad oggi sono stati organizzati con la Regione 3797 corsi e ci sono 35.166 soggetti che sono stati autorizzati all’uso del DAE. Solo nel 2021 sono stati fatti 897 corsi e 355 retraining e sono state autorizzate all’uso 8.717 persone. Mentre 2948 hanno fatto i corsi di aggiornamento.” 

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