Quelli relativi a vino, birra, carni fresche e salumi sono tutti settori decisamente portanti per l’agroalimentare marchigiano. Settori, spiega Coldiretti Marche, “che stavano per essere messi in discussione dall’Unione Europea”.

Coldiretti Marche: attacco UE sventato

Vino, birra, carni fresche e salumi sono prodotti considerati dall’Unione Europea come nocivi per la salute. A torto, afferma con forza e determinazione la Coldiretti Marche.

“E’ giusto tutelare la salute dei cittadini – dichiara Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – ma qui siamo di fronte al solito approccio ideologico. Approccio che discrimina i cibi sulla base di metri di misura insensati. Metri di misura che prendono in considerazione i singoli prodotti indipendentemente dalla quantità consumata”.

“… il rischio di arrivare a sostituire il cibo naturale con quello sintetico”

Prodotti importanti per l’economia marchigiana

Nella terra del Verdicchio e del Vitellone Bianco dell’Appennino, vino e carni valgono quasi 120 milioni di produzione solo per quanto riguarda i comparti della qualità certificata. Nei mercati esteri, poi, il comparto delle carni lavorate ha superato i 35 milioni nei primi nove mesi del 2022 (+27% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Quello del vino 55 milioni mentre le carni bovine hanno segnato 372mila euro.

“È stato fermato – precisa Coldiretti – il tentativo di escludere dai finanziamenti europei della promozione carne, salumi, vino e birra. Tutti prodotti sotto attacco di un approccio ideologico che discrimina alimenti che fanno parte a pieno titolo della dieta mediterranea. L’equilibrio nutrizionale va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Nell’Unione Europea vanno respinte tutte le misure ingiustamente discriminatorie. Misure che aprono la strada all’omologazione alimentare e alla dieta unica mondiale, con il rischio di arrivare a sostituire il cibo naturale con quello sintetico”.

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