La nuova Legge di Bilancio reintroduce i voucher lavoro, strumento che, se riattivato, verrà accolto positivamente dal mondo dell’imprenditoria. Presenta infatti vantaggi per il datore e fondamentali tutele per il dipendente. Il tutto nell’ottica di una riduzione del sommerso, grave piaga dell’economia nazionale.
Voucher lavoro: Confartigianato dice sì
“L’idea che dal primo gennaio 2023 si possa ricorrere ai buoni lavori anche nei comparti Horeca e cura della persona è una novità che confidiamo si concretizzi – dice Enzo Mengoni, presidente di Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli Piceno, Fermo. – Già in passato i voucher sono stati largamente utilizzati con effetti positivi sul sistema produttivo. Specie per quelle tipologie di lavoro che necessitano di una contrattualizzazione snella e rapida, capace di rispondere immediatamente alle necessità del momento”.
L’eccessiva burocratizzazione, infatti, porta ad un utilizzo di lavoratori in nero. Una prassi che noi condanniamo da sempre – continua Mengoni – perché fomenta un’evasione contributiva che fa male allo Stato. E quindi a tutti i contribuenti onesti. La flessibilità, invece, garantisce una maggiore serenità al datore, che puo’ in questo modo avviare anche quelle collaborazioni lavorative che altrimenti non sarebbero mai partite. Il lavoro occasionale non è il male assoluto o un demone da scacciare, ma porta tutta una serie di vantaggi. Quindi, bene la sua regolamentazione anche nell’interesse dei lavoratori, che vedrebbero così garantito il sacrosanto diritto alla copertura degli infortuni”.
Voucher lavoro: la voce degli imprenditori
Catia De Minicis, Bar Pizzeria Da Marino – Sarnano (Macerata)
“La nostra attività lavora molto a livello stagionale, quindi i voucher sono utili per l’inserimento del personale in alcuni periodi cruciali della settimana. Sarebbe altrimenti impossibile introdurre un lavoratore per un breve periodo d’estate, perciò si preferisce fare a meno del dipendente in più. Con notevoli svantaggi per noi e per il lavoratore stesso”.
Stefano Mastrangelo, Bagno delle Stelle – Grottammare (Ascoli Piceno)
“In passato abbiamo fatto un utilizzo minimo di voucher perché procediamo normalmente all’apertura del contratto. Ma questo strumento è interessante. Ad esempio durante i fine settimana, quando possiamo aver bisogno all’occorrenza di aggiungere un cameriere o un aiuto cuoco o un bagnino… ma non riusciamo ad aprire rapidamente una posizione contrattuale, magari perché gli studi commerciali sono chiusi. È anche uno strumento vantaggioso per il dipendente stesso: i voucher prima erano molto generici, ora con un eventuale orario chiaro il collaboratore può ritrovarsi una retribuzione oraria ben definita. Insomma, potendo mettere in regola il personale anche all’ultimo momento, in base alle necessità, tutti sono tutelati”.
Fulvio Del Monte, L’Arte Bianca, pasticceria, forno, gelateria – Corridonia (Macerata)
“Sono molto favorevole, si tratta di uno strumento che ho usato in passato. Pensiamo al periodo covid o quello influenzale. O in generale quando per vari motivi un 10-20% del personale è costretto ad essere assente: è utilissimo avere la possibilità di chiamare un esterno per non fermare la produzione. Ora ci sono i contratti a chiamata, ma sono penalizzanti perché vanno formulati un giorno prima dell’attivazione. Quindi non coprono l’imprevedibilità del mestiere. Ci sono clienti che prenotano all’ultimo per una festa e avere la possibilità di predisporre un voucher immediato snellisce molto il lavoro. Anche nei fine settimana. Non tutto si può programmare. Inoltre, siamo in un momento economico difficile e le attività cercano di ottimizzare: in passato si potevano inserire stabilmente dei collaboratori in più, ora bisogna predisporre il personale giusto per ogni situazione”.
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