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Cappelli e berretti Sorbatti rappresentano una tradizione lunga 100 anni. Da quando nel 1922 a Montappone Attilio Sorbatti e sua moglie Ester danno inizio a una produzione che dura fino ad oggi. Negli anni il cappellificio si è trasformato in una moderna e dinamica industria del settore mantenendo inalterata la qualità.

Cappelli, Sorbatti di Montappone compie 100 anni

La Sorbatti di Montappone compie 100 anni. Per celebrare tale traguardo ha pubblicato un libro “Sorbatti storia di una famiglia e di un territorio” scritto da Marco Armellini e Fortunato Frontoni. Una pubblicazione ch ripercorre la genesi e le produzioni di una famiglia che tra diverse vicissitudini societarie porta avanti un nome che vuol dire garanzia di qualità. Nel 1922 a Montappone, nelle Marche, tra Fermo e Macerata, il signor Attilio Sorbatti e sua moglie Ester diedero inizio a una produzione di cappelli. La produzione fu raccolta e continuata dai tre figli Filippo, Ermanno e Nerino fino alla terza generazione. Quest’ultimi, Marco e Attilio hanno poi saputo trasformare il cappellificio in una moderna e dinamica industria.

Il capello di Montappone

Sorbatti come molte altre aziende del territorio, hanno contribuito alla creazione di quello che oggi è il distretto del cappello. La tradizione di intrecciare la paglia, nata nel XVIII secolo come attività alternativa e di recupero del materiale di scarto delle produzioni agricole ha, in Montappone, uno dei centri principali. Il “cappello” come sinonimo non solo di economia, ma anche di arte, creatività, manifattura. Un ponte per il futuro e la bellezza che parte proprio da una tradizione di un piccolo Comune dell’entroterra marchigiano.

Dal 1991, tutte le fasi della lavorazione della paglia sono illustrate lungo un percorso museale dedicato. Dalla raccolta alla selezione, dall’intrecciatura alla cucitura, fino alla decorazione e vendita del cappello. All’interno del Museo si trova anche una sezione speciale “Marche, tanto di cappello”, un originale progetto che vede alcune tra le eccellenze della nostra Regione Marche a reinterpretare il cappello.

 

 

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