L’Assemblea dei Sindaci dell’Ato 5 il 17 novembre ha deliberato l’aumento delle tariffe dell’acqua, aumento recepito dalla Ciip Spa: le prime proteste contro questa scellerata decisione si sono alzate dalla riviera. Per la precisione dal Comitato cittadino restyling di Grottammare, da Città Grande del Piceno, da Cambia San Benedetto e dalla consigliera comunale M5S di Grottammare Alessandra Manigrasso. L’articolo è qui.
La protesta, come era prevedibile, si sta allargando e anche l’opposizione nel Consiglio comunale di Ascoli Piceno ha preannunciato una battaglia contro la decisione. Perchè l’aumento, vale la pena di rimarcarlo, andrà a colpire pesantemente e indiscriminatamente tutte le famiglie dell’Ambito territoriale. Nessuna esclusa. In un frangente, poi, in cui fra caro bollette e rincari dei prezzi al consumo, sempre più cittadini rischiano di finire vicino al limite della cd. soglia di povertà. O addirittura sotto.
Alla conferenza stampa hanno partecipato Francesco Ameli per il Partito Democratico, Massimo Tamburri per il M5S, Massimo Maria Speri per Ascolto & Partecipazione e Francesco Viscione per Prospettiva Ascoli.
L’aumento delle tariffe dell’acqua
Prospettiva Ascoli
“In Assemblea Ato – ha esordito Francesco Viscione – sono stati portati all’approvazione aumenti tariffari scaglionati nel tempo su base semestrale. In totale circa il 25% di aumento del costo dell’acqua. Nel dettaglio, il conguaglio retroattivo pari ad un aumento dell’8,45% della tariffa 2022 è stato posticipato a giugno prossimo, mentre dal 1° gennaio scatterà un aumento del 7, 50%. Ulteriore analogo aumento è stato programmato per il 2024. Certo, con la richiesta alla Ciip di impegnarsi a trovare altre fonti di finanziamento per mitigare l’entità degli aumenti. La mia domanda è: ma tutti gli utili sbandierati negli anni perchè non sono stati utilizzati per evitare questi aggravi di costi per le famiglie? Famiglie fra l’altro gìà pesantemente gravate”.
Movimento 5 Stelle
“Il problema è di natura politica – ha detto Massimo Tamburri. – La nomina del presidente della Ciip Alati è stata una scelta su cui il sindaco di Ascoli Piceno Fioravanti ha inciso profondamente. Ciò appartiene a una visione politica, per l’appunto, in cui le scelte non si operano in base a meriti e competenze ma per mere spartizioni di potere. E questo prima o poi finisce per ricadere negativamente sui cittadini. Aggiungo a quanto già detto un altro problema: quello delle emanazioni dei depuratori di Campolungo e di Offida. Ci sono i cittadini ascolani di Villa Sant’Antonio che nonostante il passaggio del depuratore alla Ciip continuano ad essere ammorbati da odori nauseanti. La Ciip ha utili preventivati in crescita per i prossimi anni, ma per gli investimenti l’Ato 5 presieduta dal sindaco Fioravanti di Ascoli Piceno ha deliberato l’aumento del costo dell’acqua”.
Ascolto & Partecipazione
“Mi spiace constatare ancora una volta – ha dichiarato Massimo Speri – che alle parole non si fanno seguire i fatti. Si era parlato già a febbraio scorso di investimenti, ma sono rimasti sulla carta. E l’acqua continua ad essere quella che conosciamo tutti: assolutamente non di buona qualità, nonostante le dichiarazioni contrarie. Sono problemi che non si risolvono certo con le casette, che poi anche loro sono rimaste sulla carta. Siamo convinti che i cittadini debbano essere maggiormente informati su queste problematiche e sui passi che si fanno e si faranno. Noi pensiamo che il sindaco Fioravanti, in veste di presidente dell’Ato5, debba rispondere in Consiglio comunale alle domande che i cittadini si pongono. E che pongono a chi prende decisioni che si ripercuotono in maniera così pesante sulla loro vita”.
Partito Democratico
“La politica parla per atti – ha aggiunto Francesco Ameli – e gli atti dicono che gli aumenti programmati del costo dell’acqua sono i seguenti: 8,45% per il 2022, 7,5% per il 2023 e 7,3% per il 2024. Aumenti che si sostiene siano necessari per finanziare gli investimenti che la Ciip dovrà fare. Noi chiediamo che il sindaco di Ascoli Fioravanti si apra a un confronto e riferisca in Consiglio comunale su tutta questa faccenda. Chiediamo in particolare che spieghi ai cittadini quali sono gli investimenti che non si potrebbero fare senza gli aumenti delle tariffe deliberati dall’Ato 5.
Preannunciamo che presenteremo al riguardo una interrogazione in Consiglio comunale. E chiederemo anche come mai nei Comuni del Piceno e del Fermano si aumenta il costo dell’acqua del 25% mentre altrove l’aumento è solo del 4%. Come a Macerata, per esempio. C’è qualcosa che proprio non torna: la Ciip vanta utili milionari, oltretutto in aumento esponenziale, però per fare gli investimenti si ricorre all’aumento del costo dell’acqua. Togliendo soldi alle famiglie”.
A conclusione della conferenza stampa, i quattro Consiglieri comunali hanno manifestato apprezzamento per il lavoro portato avanti da tutti i dipendenti della Ciip. Ribadendo che la loro è una critica della gestione politica combinata ATO 5 – Ciip.
Ato 5
Ato 5 è l’Ambito territoriale ottimale del servizio idrico integrato Marche sud.
Presidente dell’Ente è il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, vice presidente il sindaco di Montedinove Antonio Del Duca. Dell’Assemblea fanno parte i sindaci dei 59 Comuni rientranti nell’ambito Marche sud (Ascoli Piceno e Fermo).
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