Twitter ha un nuovo diretto concorrente che si chiama Mastodon. Sono tanti gli account cancellati nell’ultimo mese dal social di cinguettii. Il motivo? il dissenso verso la proprietà. Molti, ma non troppi di questi, sono confluiti in un nuovo social denominato “Mastodon“.
Twitter, quando l’alternativa si chiama Mastodon
L’arrivo di Elon Musk alla guida di Twitter ha causato diversi malumori tra i proprietari di account. I drastici cambiamenti preannunciati sulla piattaforma, hanno portato molti a lasciare la piattaforma. In tanti per contrasto con le idee del nuovo patron, hanno chiuso il proprio account e hanno rivolto l’attenzione verso nuove oppurtunità. Tra queste c’è Mastodon che si autodefinisce la più grande rete di microblogging libera, open-source e decentralizzata del mondo. In termini più semplici, è uno spazio autogestito dagli stessi utenti. Gli utenti si basano su un server ma possono interagire liberamente con tutti.
Perchè?
Mastodon è stato creato esplicitamente come un’alternativa a Twitter. Una iniziativa decentralizzata e open source. Non ci sono annunci commerciali e la propria linea temporale non viene manipolata da algoritmi ma è in ordine cronologico. Nello specifico non è progettato per vendere l’attenzione degli utenti agli inserzionisti. Alla base di tutto il fatto che i social network hanno smesso di essere luoghi di svago e felici.
Come funziona
Nel complesso Mastond risulta avere un funzionamento leggermente diverso da Twitter. Una volta registrati ci si dovrà prima di tutto unire ad un server. Il server selezionato informerà di tutte le sue regole prima di entrare. Nonostante la scelta, si potrà ancora chattare e seguire le persone facilmente da altri server. Creare un post invece è molto simile. Il limite è di 500 caratteri per i post di testo si possono allegare contenuti multimediali, sondaggi e avvisi da condividere con la community o solo con i propri follower. Confermata la prossibiltà di taggare utenti, condividere contenuti multimediali e soprattutto seguire altri account.
