Una nuova produzione del Macbeth con il ritorno nelle Marche del maestro indiscusso della regia italiana Pier Luigi Pizzi e sul podio l’altro nascente della bacchetta Diego Ceretta. Parte alla grande la stagione 2022-2023 della Fondazione Rete Lirica delle Marche.
Il Macbeth della Fondazione Rete Lirica delle Marche
Si inaugura sabato 12 novembre (ore 21) al Teatro dell’Aquila di Fermo la nuova stagione 2022/23 della Fondazione Rete Lirica delle Marche, presieduta da Francesco Ciabattoni.
Titolo inaugurale uno dei capolavori di Giuseppe Verdi, Macbeth, affidato a un cast di interessanti interpreti. Nel ruolo del titolo il baritono Gezim Myshketa, mentre Lady Macbeth sarà il soprano Lidia Fridman. Macduff, Banco e Malcolm saranno rispettivamente Matteo Roma, Gianluca Margheri. Come Dama di Lady Macbeth invece Melissa D’Ottavi, scelta fra i candidati alle audizioni svolte negli ultimi anni.
Sul podio della FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana salirà Diego Ceretta, giovanissima bacchetta, classe 1996, al debutto nei teatri della Rete. Regia, scene, costumi e luci sono firmate invece da Pier Luigi Pizzi, maestro del teatro italiano e artista legatissimo alle Marche e al suo pubblico. Il Coro è quello del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno diretto da Giovanni Farina.
Il debutto di Fermo sarà preceduto, giovedì 10 novembre (ore 17), dall’anteprima giovani dedicata al pubblico degli under 30. Una tradizione, questa, che sottolinea l’attenzione che da sempre la Rete Lirica ha rivolto alla formazione del nuovo pubblico. Lo spettacolo sarà poi al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno il 19 novembre (anteprima giovani 17 novembre) e al Teatro della Fortuna di Fano il 26 novembre (anteprima giovani il 24 novembre).
Il Macbeth di Pier Luigi Pizzi
“Il teatro – spiega Pizzi nell’intervista di Mattia Palma sul programma di sala – mette talvolta insieme artisti con storie per età e formazione diverse tra loro. A me piace incontrare giovani che affrontano questi capolavori senza preconcetti e pregiudizi. Un esordiente, per il quale è tutto nuovo, può lasciarsi guidare verso prospettive a cui non aveva pensato, mentre, d’altra parte, può suggerirmi reazioni a cui non sono ancora arrivato.
Il direttore Ceretta ha le idee molto chiare. “Quando si lavora su alcuni compositori – spiega – c’è sempre un misto di eccitazione e timore. Verdi è particolarmente stimolante perché è come se invitasse gli esecutori a scavare il più possibile nella partitura. Ci sono alcune edizioni di riferimento che è importante conoscere, personalmente adoro quelle di Claudio Abbado e di Riccardo Muti, entrambe realizzate alla Scala. Ma credo sia importante riuscire a costruirsi una propria visione della musica. Il che non vuol dire certo ripudiare il passato, ma cercare di leggere un’opera con motivazioni personali. Altrimenti l’interpretazione rischia di bloccarsi e diventare routine”.
Il Macbeth di Giuseppe Verdi
Macbeth è la prima opera di Verdi ispirata a un dramma di Shakespeare che lui considerava “una delle più grandi creazioni umane”. Il debutto di questo lavoro – considerato il capolavoro dei giovanili “anni di galera” – risale al 1847, al Teatro della Pergola di Firenze. Il compositore basa la struttura drammatica e i momenti chiave sulla traduzione in prosa della tragedia di Shakespeare firmata nel 1838 da Carlo Rusconi. Usata poi da Francesco Maria Piave come punto di partenza per la stesura del libretto. L’opera fu rielaborata per debuttare a Parigi nel 1865 con interventi al libretto di Andrea Maffei.
Per questa nuova produzione di uno dei capolavori più oscuri e inquietanti del teatro verdiano, si userà la versione del 1865, ma senza i ballabili e senza il coro “Ondine e Silfidi”. L’obiettivo è cercare di realizzare un’edizione il più possibile compatta drammaturgicamente.
Il Macbeth nelle scuole
In questi giorni, nelle scuole secondarie, si sta realizzando un progetto di coinvolgimento degli studenti delle scuole secondarie di primo grado attraverso delle guide all’ascolto dell’opera teatralizzate, intitolate Tre volte tre – caso Macbeth, regia e drammaturgia di Lisa Capaccioli e supervisione musicale di Cesarina Compagnoni. Protagonisti Francesco Dendi (attore), Gloriela Villalobos (soprano), Benedetta Castellani/Claudia Rossetti (violino), Vincenzo Pergola (violoncello).
La vicenda di Macbeth è presentata come se fosse un’indagine poliziesca: gli studenti si troveranno così sulla scena di un crimine, dove si intrecciano la trama, alcune delle arie e temi musicali dell’opera lirica e azione scenica. Sono previsti anche alcuni momenti di teatro partecipato in modo da far interagire i giovani spettatori, scoprendo le prove ritrovate sul luogo dei delitti.
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