Rave party: durante il primo Consiglio dei ministri del nuovo Governo, è stato approvato un decreto, riguardante l’inasprimento delle norme sui raduni di persone non autorizzati e illegali. La stretta arriva dopo quanto è accaduto a Modena, negli ultimi giorni (con lo sgombero di una festa giovanile non autorizzata). Organizzare un “rave party” diventerà un reato, punibile anche con pene che arrivano fino a sei anni di carcere.
Ecco le conseguenze penali, per chi organizzerà raduni non consentiti dalla legge.
Rave party, nuovo decreto: il Governo inasprisce le norme
Sul tema dei “rave party”, il nuovo articolo 434-bis del codice penale istituisce una fattispecie di reato, relativa all’invasione di terreni o edifici, per raduni pericolosi per l’ordine pubblico, l’incolumità pubblica o la salute pubblica. Il pacchetto di norme, inoltre, prevede la confisca obbligatoria dei veicoli e degli strumenti necessari ad organizzare i “rave”, l’obbligo del ripristino dei luoghi occupati e l’utilizzo di intercettazioni per indagare sui raduni illegali.
Il decreto sui “rave party” rispetta i requisiti di necessità e urgenza, a causa dell’assenza di una normativa efficace nel nostro Paese. “Si tratta di eventi – ha spiegato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – non solo pericolosi per le stesse persone che partecipano, ma molto dispendiosi per l’impiego di forze dell’ordine che ne consegue. Sono previste sanzioni significative, confidiamo che la norma possa costituire un deterrente”.
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