USB e NurSind di Area Vasta 5 hanno incontrato i lavoratori del reparto Murg Covid dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno: la situazione rappresentata non sembrerebbe delle migliori. Carenza di personale, diritti contrattuali non riconosciuti, assenza di un medico in reparto… Per tali ragioni le due OO.SS. chiedono un intervento immediato della Direzione ASUR AV5 e della Direzione Medica Ospedaliera. Non solo a garanzia e tutela degli operatori sanitari ma anche dei pazienti.
La nota dell’USB e del NurSind di Area Vasta 5
Le scriventi OO. SS, in seguito all’Assemblea con le lavoratrici e i lavoratori in servizio nel reparto Murg Covid di AP, non possono esimersi dal rappresentare le gravi disfunzioni organizzative, sia di carenza di organico che assistenziali, percepiti e subìti in tutto l’arco delle 24 ore, in tale Unità Operativa.
Il personale infermieristico e OSS per poter erogare gli interventi assistenziali destinati ai pazienti covid, clinicamente molto complessi, deve continuamente “arrangiarsi”. Questo a causa del numero insufficiente di operatori che deve assistere un numero sbilanciato di pazienti, che ad oggi risulta attestarsi in 14 unità.
La cosa grave è che la direzione sanitaria, fin dall’attivazione del reparto Covid, non ha mai definito i pl massimi da attivare. Una variabile invece che si rende necessaria per poter stabilire la dotazione organica di personale infermieristico e OSS, che ad oggi risulta carente per il carico di lavoro generato da tali pazienti.
Inoltre, non vi è neanche la presenza fisica del medico, dovuta e necessaria in un reparto di degenza dove sono ricoverati pazienti complessi e con instabilità clinica.
Ad oggi i pazienti ricoverati in Murg sono di fatto appoggiati e quindi in carico in altri reparti. Questa gravosa situazione comporta che il personale infermieristico debba “raccomandarsi” telefonicamente ai medici, per la gestione di problematiche assistenziali. Medici di fatto presenti in altri reparti e spesso impegnati in altre attività, quindi impossibilitati a raggiungere i pazienti covid in tempi brevi. Medici costretti addirittura a visitare i pazienti da “remoto”.
Riteniamo questa procedura del tutto inappropriata. Una procedura che genera un rischio clinico elevatissimo.
È inaccettabile sia per il paziente ricoverato che per il personale che è costretto a lavorare nelle condizioni di cui sopra. Con tutti i rischi legali che ne conseguono. E’ evidente che tale situazione non garantisce la sicurezza, obbligatoriamente imposta al datore di lavoro dalla normativa per la tutela dei lavoratori medesimi. E oltretutto, non garantisce affatto neanche un’assistenza di qualità, lecitamente attesa dalla cittadinanza dal servizio pubblico.
I turni sono massacranti: i lavoratori devono indossare la tuta anti-covid oltre le 4 ore consentite.
E la pausa è concentrata in pochi minuti solo per espletare i bisogni fisiologici. Inoltre c’è la continua ed illegittima disposizione di spostare il personale OSS per mandarlo a coprire l’assistenza diretta in altri reparti. O per accompagnare i pazienti ad eseguire i vari esami strumentali. Lasciando scoperta l’assistenza diretta in un reparto già cronicamente carente di personale.
A questi “eroi” sfruttati, mal gestiti e con tutto il peso e le responsabilità operative gravanti sulle loro spalle, vengono negati dall’Azienda i seguenti diritti:
1) il riconoscimento dei Tempi di Vestizione anti-Covid (40 minuti a turno), previsto da delibera Regionale
Marche 1522/2020.
2) Il Riconoscimento dell’Indennità di malattie infettive, ormai fermo ad aprile 2022 (7 mesi di arretrati), ai lavoratori che operano nei PS e nei reparti Covid AV5.
3) Il riconoscimento del pagamento dei festivi infrasettimanali, negato da anni seppur con vertenze promosse
dalle scriventi OOSS, diverse sentenze ne hanno sancito l’illegittimità.4) Il riconoscimento del pagamento di tutte le ore di straordinario (ancora insolute).
5) Il Diritto mensa e/o buono pasto sostitutivo.
6) Il ripristino della legalità ed il rispetto dei diritti sanciti dalla normativa vigente, riguardo alla copertura dei turni di servizio, al riposo giornaliero e settimanale ed alle procedure non congrue relative alla copertura dei turni, i richiami in servizio e l’utilizzo dei social media per comunicazioni di servizio, preposti dal datore di lavoro
A parere delle scriventi OSS, la situazione ha superato ampiamente i limiti della tollerabilità, traducendosi in pesanti criticità per tutti i lavoratori che prestano il proprio servizio nell’UO Murg Covid.
Per tutto quanto sopra esposto chiediamo un intervento immediato della Direzione ASUR AV5, della Direzione Medica Ospedaliera a garanzia e tutela sia dell’utenza sia degli operatori sanitari.
In mancanza delle opportune risposte ci riserviamo di attivare tutte le azioni previste a tutela dei lavoratori e della sicurezza dei pazienti.
NurSind Ascoli Piceno – f.to Maurizio Pelosi
per USB Ascoli Piceno di AV5 – f.to Mauro Giuliani.
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