Notti horror nella periferia di Ascoli Piceno, con i lupi che hanno fatto strage di pecore e agnelli. Problemi da Mozzano, località Casamurana, al Villaggio del Fanciullo, a una decina di metri dalla ciclabile sulla Salaria, di giorno trafficatissima.
Ascoli Piceno: nulla ferma i lupi
Che si tratti di pascoli con recinzioni a maglie elettrificate o stalle con barriere metalliche alte 2 metri, non c’è scampo per le mandrie di pecore. Sono state letteralmente decimate dai lupi nelle ultime tre notti.
“E’ una strage annunciata – commenta il presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, Armando Marconi. – Lo denunciamo da tempo: si è perduto l’equilibrio degli ambienti naturali con un proliferare indisturbato della fauna selvatica. Ma si continua ad assistere inermi a questa devastazione. Un danno in primis di natura economica, con gli allevatori già allo stremo delle forze per la siccità di quest’estate e per i rincari delle materie prime ed energetiche. Ma anche una minaccia per la sicurezza pubblica. Cosa aspettiamo a intervenire? Dobbiamo attendere l’aggressione di un bambino mentre va in bicicletta con i propri genitori?”.
I danni causati
Al danno degli animali uccisi si aggiungono i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti. Negli ultimi anni si è reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, per proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti. “È urgente – prosegue la Coldiretti picena – trovare nuove modalità di azione all’interno dei piani di governo della fauna selvatica. Piani che permettano di organizzare in maniera più efficace un sistema di gestione di questi animali predatori, che non sono più specie in via di estinzione. Di questo passo cresce il rischio di spopolamento delle aree interne che, senza prospettiva alcuna né di arginare il problema della fauna selvatica né di ottenere infrastrutture adeguate, verranno lasciate all’abbandono. Con evidenti ricadute anche di natura ambientale, oltreché economica”.
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