Osterie d’Italia presenta la trentatreesima edizione della sua guida alle eccellenze della ristorazione. Slow Food consiglia le migliori osterie d’Italia per la cucina territoriale, la rigorosa selezione delle materie prime e il prezzo giusto. Per le Marche sono 7 le attività premiate per il 2023 con le note Chiocchiole.
Osterie d’Italia, la guida premia 7 eccellenze marchigiane
Nuova edizione della guida Osteria d’Italia 2023. Quest’anno sono 1730 i locali consigliati per la cucina territoriale, la rigorosa selezione delle materie prime e il prezzo giusto. Tra questi, vi sono ben 270 insignite della Chiocciola, il massimo riconoscimento. Nell’elenco di queste eccellenze d’Italia, le Marche contano sette attività. La più rappresentata con tre osteria, la provincia di Ascoli Piceno, segue l’anconetano con due, il maceratese e il pesarese con una. Nessuna chiocchiola assegnata nel fermano. Nello specifico sono state premiate e inserite nella guida Ophis di Offida, Osteria del Castello di Arquata del Tronto e Da Rita a San Benedetto del Tronto nel Piceno. Gallo Rosso a Filottrano e Vino e Cibo a Senigallia per l’anconetano. Agra Mater a Colmurano e Da Maria a Fano chiudono le osterie marchigiane.
Osterie d’Italia è un viaggio nell’enogastronomia più autentica e generosa del nostro Paese. Una mappatura unica del territorio italiana, grazie alle visite di oltre 240 collaboratori. Osterie, agriturismi ed enoteche con cucina, sono scelti in sintonia con i valori di Slow Food. Delle osterie premiate con la Chiocciola, in 126 hanno ricevuto un nuovo riconoscimento, “il Bere Bene” per l’accurata offerta delle bevande.
Tutte le Chiocciole d’Italia
Per le osterie inserite nella guida, la Toscana è la più rappresentata con ventisette osterie seguita dal Piemonte con ventisei. Diciannove quelle della Lombardia e nove quelle della Liguria. Otto in Trentino, otto in Alto Adige, venti in Veneto e nove in Friuli Venezia Giulia. Venti in Emilia Romagna, sei in Umbria e 18 nel Lazio. Dodici in Abruzzo, una in Molise, venti in Puglia e venticinque in Campania. Tre in Basilicata, dieci in Calabria, diciotto in Sicilia e cinque in Sardegna.