“Siamo della Regione, c’è un bonus di 100 euro per attivare luce e gas”. La fantasia non manca dall’altro capo del telefono quando si cerca di strappare slealmente un contratto energetico a un cliente. È successo a una donna di Staffolo che, nei giorni scorsi, dopo aver ricevuto la telefonata e sulle prime essersi anche fidata (ma non troppo) si è infine rivolta all’Adoc Marche per vederci chiaro.
I 100 euro? Tutto inventato, ovviamente, compreso il fatto che il fantomatico bonus sarebbe stato erogato per i successivi 5 mesi. Un modo per consentire all’operatrice di farsi indicare il nominativo dell’azienda fornitrice e i codici identificativi delle forniture (POD e PDR). Codici necessari per avviare il contratto con un nuovo fornitore. Manifestata qualche perplessità, la donna è stata anche rassicurata: nessuno le avrebbe attivato un nuovo contratto. Dopo aver riflettuto su quanto accaduto, ha contattato il suo fornitore che invece le ha confermato di aver ricevuto una richiesta di “switch – cambio gestore”. A quel punto, anche attraverso l’Adoc, la donna si è attivata con una raccomandata per comunicare il proprio esercizio del Diritto di Ripensamento come previsto dal Codice del Consumo.
Bonus inventato: interviene Adoc Marche
“Il problema sembrerebbe risolto – spiega Alessia Ciaffi, responsabile Adoc Marche. – Ma come associazione dei consumatori non possiamo non segnalare questa pratica e denunciarne la gravità. Ricordiamo che al momento non vengono erogati bonus regionali a sostegno del caro bollette. E anche se venissero deliberati, presumiamo che la modalità per poterne beneficiare non sarebbe quella che utilizza il mezzo telefonico in quanto creerebbe incertezza sull’identità di chi so trova all’altro capo della cornetta. Ricordiamo ai consumatori di non divulgare telefonicamente i codici POD e PDR delle proprie utenze domestiche. La comunicazione di questi dati, identificativi di ciascuna fornitura, conduce frequentemente al fenomeno delle attivazioni di forniture non richieste”.
Adoc Marche ha deciso al tempo stesso di informare la stessa Regione Marche. L’ente è stato tirato in ballo, ma senza bonus stavolta, in un episodio segnalato da un 73enne di Monte San Vito.
“Abbiamo anche verificato – aggiunge Ciaffi – che il numero dal quale la cliente di Staffolo è stata contattata appartiene a un call center con sede in Italia. Risulta regolarmente scritto al Registro Operatori di Comunicazione depositato presso il Garante della Privacy. Adoc Marche si riserva quindi di segnalare l’accaduto all’Autorità che dovrà approfondire la condotta di questo call center. Da parte nostra restiamo a disposizione degli utenti per qualsiasi informazioni. L’invito per tutti i cittadini è stare attenti”.
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