“L’arruolamento dei medici a gettone, gestito per lo più da cooperative, è totalmente fuori controllo: segna la fine del SSN”. Questo è quanto denuncia la UGL Salute nazionale per bocca del suo segretario Gianluca Giuliano.
UGL Salute: la fine del SSN
“Il sistema dei medici a gettone, arruolati a chiamata, tramite la giungla delle chat, per colmare le carenze di professionisti nei nostri ospedali, rappresenta un ulteriore segno indelebile del decadimento senza fine del nostro SSN”. Lo mette nero su bianco in una nota il segretario nazionale UGL Salute Gianluca Giuliano. “Questo meccanismo – aggiunge – è totalmente fuori controllo. Viene gestito per lo più da cooperative e porta ad un guadagno elevatissimo per i professionisti, fino a 3.600 euro per 48 ore. Ma dall’altra parte le corsie e soprattutto i pronto soccorso sono sempre più vuoti di personale”.
Il segretario nazionale UGL Salute Gianluca Giuliano
Il sindacalista prosegue, entrando nel merito delle problematiche che affliggono il Servizio Sanitario Nazionale. “La politica dei tagli, il blocco del turnover avvenuto nel corso degli anni e non ultima una programmazione miope nell’affrontare la pandemia hanno fatto sì che 2.886 professionisti nel 2021 abbiano lasciato volontariamente il lavoro. Questo a causa di stipendi non adeguati e condizioni di lavoro sempre peggiori. Insomma , il SSN ha sempre meno medici, quindi le strutture ospedaliere, non sapendo più come garantire l’assistenza, utilizzano il meccanismo della chiamata a gettone. Un meccanismo del tutto inaccettabile”.
“Auspichiamo con fiducia – conclude Giuliano – che il nuovo governo intervenga urgentemente mettendo fine a questa follia. Attuando una seria proposta di riforma sanitaria che da un lato ponga delle regole ferree per limitare al minimo i processi di esternalizzazione e dall’altro faccia sì che i medici non si trovino più costretti ad abbandonare le nostre corsie a causa delle minime garanzie ricevute” .
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