Micam e Mipel hanno chiuso i battenti con numeri in forte crescita, probabilmente anche grazie all’entusiasmo post-pandemia. L’ottimo risultato viene attestato da Assocalzaturifici, che parla di 35.470 operatori professionali coinvolti nelle manifestazioni: +20% rispetto all’edizione di marzo 2022. Per le associazioni di categoria marchigiane, dunque, è tempo di tracciare i primi bilanci.
Micam e Mipel: il bilancio di Confartigianato Marche
A fare le prime considerazioni è Moira Amaranti, presidente nazionale della Calzatura di Confartigianato. “Quello che già possiamo dire a caldo – commenta – è che al Micam e al Mipel abbiamo incontrato buyer di qualità, propensi finalmente ad investire sui nostri campionari. Dopo i due anni di pandemia e nonostante le incertezze del conflitto in Ucraina, c’è voglia di riprendere le attività con le nostre produzioni. Che sono piaciute molto. Si stanno insomma aprendo nuovi mercati e con questi delle buone opportunità”.
“Ci sono comunque criticità da superare – ammette il presidente territoriale Enzo Mengoni – poichè sono emersi distretti calzaturieri esteri che stanno aggredendo mercati per noi focali, partendo da quello russo. Mi riferisco, in primis, al distretto calzaturiero turco. Gli imprenditori, per, sono preoccupati sopratutto per le problematiche connesse al caro energia. E chiedono alle istituzioni di essere messi nelle condizioni di poter lavorare per l’efficientamento energico delle industrie”.
Paolo Capponi, responsabile Export di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, entra nel merito dei risultati di Micam e Mipel 2022. “Il mercato sudafricano – spiega – è in forte espansione. Al contempo quello europeo si conferma in crescita, con buyer giunti a Milano soprattutto da Germania, Paesi Bassi o Svizzera. Come avevamo previsto, inoltre, Canada e Stati Uniti si sono presentati agli appuntamenti con determinazione. Perchè il dollaro forte sicuramente sta spingendo quel tipo di clientela verso il nostro Made in Italy. I riscontri positivi sono stati registrati sia al Micam che al Mipel”.
Micam e Mipel: il bilancio di Confindustria Ascoli Piceno
Angiolo Mannini, presidente della Sezione Moda, è soddisfatto delle giornate milanesi. “Abbiamo raccolto numerosi nuovi contatti – dice – e siamo felici di aver fatto sinergia su base regionale all’interno dello stand della Camera di Commercio delle Marche. L’afflusso al Mipel è stato ottimo, specialmente la prima giornata. Come ogni volta che si è avuta la sovrapposizione con il Micam la manifestazione è risultata più partecipata. L’auspicio, quindi, è che si vada verso la totale sovrapposizione già dalle prossime edizioni. Sul fronte interno però rimane alta la preoccupazione per l’aumento dei costi che è il vero problema da qui ai prossimi mesi. Rischiamo di spostare il break even point molto sopra a quello calcolato in avvio di collezione. Pertanto riteniamo indispensabile che da subito le forze politiche mettano in campo strumenti per affrontare il problema”.
“Prendiamo questa ventata di ossigeno – dichiara Simone Ferraioli, presidente di Confindustria Ascoli – registrando un ottimismo che sembra ridurre la portata della crisi russo-ucraina. I paesi emergenti, taluni esordienti dell’area africana, hanno aumentato le richieste e sono stati capaci di dare prospettive interessanti. Tuttavia siamo preoccupati delle difficili condizioni che le aziende manifatturiere affrontano, nelle Marche più che altrove. La possibilità di emergere da queste difficoltà nei prossimi mesi è strettamente legata alla capacità di cogliere tutte le occasioni di sviluppo promosse dal mondo industriale. Abbiamo avviato da mesi collaborazioni nuove, volte a portare sul territorio punti di vista autorevoli e prospettive diverse. Non è facile, già a partire dalle obsolete infrastrutture che ci separano dal resto del mondo. Ogni studio dimostra che nelle aree in cui le infrastrutture sono migliori il benessere si distribuisce di più e meglio”.
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