Articolo
Testo articolo principale

Dopo il completamento del restauro degli affreschi e dipinti, tornano finalmente a splendere il Piano nobile e la Galleria dell’Eneide del Palazzo Buonaccorsi, a Macerata.

Macerata: il restauro degli affreschi di Palazzo Buonaccorsi

Gli interventi di restauro sui cicli pittorici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata si sono resi necessari a causa dei danneggiamenti prodotti dal terremoto 2016.

Sala dell’Eneide

Nella sala dell’Eneide i forti movimenti subìti dalla struttura in camorcanna avevano compromesso, in molti punti, l’adesione tra intonaco dipinto e supporto. Inoltre si erano riaperte fessure già restaurate negli interventi del 2008.

Il lavoro appena concluso ha avuto come obiettivo principale la restituzione della perfetta adesione tra intonaco dipinto e supporto. Una operazione indispensabile alla conservazione dell’opera raffigurante le Nozze di Bacco ed Arianna del pittore romano Michelangelo Ricciolini e di suo figlio Niccolò. Ricciolini, nella sala, ha proposto uno schema compositivo che ricorda quello della volta della galleria del palazzo Orsini Barberini a Monterotondo. C’è infatti un parapetto dipinto sopra le pareti reali, ornato da numerosi figure e decori, compresi quattro grandi medaglioni negli angoli con storie mitologiche. Nel cielo, poi, si stagliano le innumerevoli divinità. I colori chiari, l’abbondanza delle decorazioni e la varietà delle invenzioni, fanno di questa volta un esempio significativo dell’abilità del pittore, formatosi alla scuola del Maratta. E molto apprezzato dalla committenza romana.

macerata palazzo buonaccorsi

Palazzo Buonaccorsi

Le Sale del piano nobile

Le decorazioni delle sale del piano nobile del palazzo, dipinte dai pittori bolognesi Antonio Dardani e Carlo Antonio Rambaldi, sono realizzate con la tecnica ad affresco e mezzo fresco. Una tecnica che si differenzia da quella della volta dell’Eneide, che invece è a tempera. La differenza sostanziale è costituita dal mezzo con cui i pigmenti vengono fissati all’intonaco. Nel caso dell’affresco il dipinto è realizzato su un intonaco ancora fresco e il processo chimico che si instaura tra la calce e l’anidride carbonica dell’aria fissa i colori in modo durevole. La tecnica della tempera, invece, prevede l’uso di pigmenti in polvere diluiti in acqua e fissati con sostanze organiche di varia natura.

Le differenti tecniche pittoriche rendono il piano nobile ancora più interessante. Tuttavia, anche in questo caso il sisma aveva provocato distacchi dell’intonachino con conseguenti perdite di affresco. Soprattutto nelle parti di fregio poste sopra le aperture delle porte e delle finestre.

macerata palazzo buonaccorsi

Palazzo Buonaccorsi: restauratori al lavoro

In questo caso il consolidamento dell’intonaco al supporto era stato già eseguito durante l’intervento d’urgenza nel novembre 2016 ma i fregi presentavano molte lacune dovute alla caduta della materia dipinta. Si è dunque provveduto a stuccare le mancanze e a ritoccare le stuccature per restituire continuità di lettura.

Le decorazioni, realizzate nei primissimi anni del Settecento, vanno a comporre un ricco ciclo iconografico destinato ad omaggiare le virtù della nobile famiglia maceratese Buonaccorsi. Passando attraverso scene mitologiche che raccontano le imprese di grandi eroi e dei.

Leggi anche Macerata: “Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose”

TAG: , , , ,