Cous Cous e il campionato italiano firmato Conad hanno un nuovo vincitore. Pierpaolo Ferracuti, marchigiano di Porto San Giorgio (Fermo), è chef patron al ristorante “Il Restroscena“. Da Torino la svolta che ispira la sua visione sul palco in piazza Santuario dal sindaco di San Vito Lo Capo.
Cous Cous, il miglior chef è di Porto San Giorgio
Pierpaolo Ferracuti è il vincitore del Campionato italiano di cous cous Conad. Una particolare gara tra 4 chef nazionali che hanno combattuto tra di loro nell’ambito della 25esima edizione del Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale in programma fino al 25 settembre a San Vito Lo Capo. La manifestazione è tornata ad ospitare, Paesi e culture diverse per promuovere la pace, lo scambio e la multiculturalità. Essendosi poi aggiudicato la vittoria, lo chef marchigiano rappresenterà l’Italia al Campionato del mondo di cous cous. La gara tra chef internazionali vedrà 8 squadre in gara provenienti da: Argentina, Brasile, Costa d’Avorio, Francia, Italia, Marocco, Palestina e Tunisia.
Next generation student contest Conad
Il Campionato che ha visto a confronto gli studenti degli istituti alberghieri italiani, è stata una delle novità di quest’anno. Erik Cinquerughe, diciottenne di San Cataldo dell’Euroform, Scuola Professionale dei Mestieri si è imposto con una ricetta dal titolo “abbracci di cous cous“.
Il cibo
Il Cous Cous è un alimento originario del Maghreb. Oggi è praticamente diffuso in tutto il mondo. Si compone di granelli di semola di frumento cotti al vapore. Il piatto è divenuto popolare anche in Francia, dove per cuscus si intende di solito il cuscus con il suo contorno. Nei negozi e supermercati francesi si trovano spesso confezioni contenenti una scatola di cuscus precotto di rapida preparazione e una lattina di verdure, solitamente con la carne. Alla base di tutto i chicchi di cuscus che vengono fatti con la semola (grano duro macinato grossolanamente). Questa viene aspersa d’acqua e lavorata con le mani per farne pallottoline, che vengono asperse di semola asciutta per tenerle separate, e poi passate al setaccio. Le pallottoline che sono troppo piccole per costituire i chicchi di cuscus passano attraverso il setaccio e vengono di nuovo asperse di semola asciutta e lavorate a mano. Questo processo va continuato a fare fino a che tutta la semola è stata trasformata nei minuscoli chicchi del cuscus.