Incontro pubblico, ieri, nell’Auditorium della biblioteca comunale Mozzi Borgetti di Macerata con il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Sul tavolo, un confronto sulle strategie culturali e turistiche capaci di contribuire alla crescita dei territori. Al centro del dibattito il Festival MArCHESTORIE, promosso dall’assessorato alla Cultura della Regione Marche in programma dal 2 al 18 settembre. Individuato come best practice tra le attività per il rilancio dei territori attraverso cultura e turismo.
MArCHESTORIE: il Ministro Garavaglia
“Le Marche – ha detto il ministro del turismo Massimo Garavaglia – sono la sintesi dell’Italia. Hanno 30 borghi tra i più belli del Paese, realtà che si prestano a mille piani di lettura. Le parole chiave sono coscienza e narrazione. MArCHESTORIE è narrazione, mi complimento con la Regione Marche, che è la prima ad aver capito cosa occorre fare e lo ha fatto bene. I numeri del turismo marchigiano sono tra i migliori d’Italia. Questo perché la strategia che si è scelta è integrata e fa leva su qualità e autenticità. Sono contento di avere sostenuto questo progetto, che è ottimo: non c’è modo migliore di raccontare le Marche”.
Per l’assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini “MArCHESTORIE è una strategia di rete, nata dal basso, che investe sul binomio cultura-turismo. E sulle sinergie.
“I borghi – ha spiegato – sono il perno centrale di questa iniziativa. Attraverso i piccoli centri, le loro tradizioni, la cultura orale, le leggende che caratterizzano i luoghi, raccogliamo in un unico brand tantissime storie. Storie che insieme compongono questa straordinaria Regione. In soli due anni abbiamo coinvolto oltre 150 comuni. Siamo convinti che in questa seconda edizione riusciremo a fare di più e meglio rispetto all’anno scorso, che aveva registrato 500 eventi e 23mila spettatori. Sono convinta, e la grande partecipazione ci sta dando ragione, che MArCHESTORIE diventerà presto una infrastruttura della cultura marchigiana, un veicolo per promuovere la nostra regione. Stiamo investendo molto, quest’anno avremo 100 passaggi soltanto sulle tv nazionali. Pertanto non mi stupisce che il Ministero abbia deciso di sposare la nostra strategia e proporla su più vasta scala”.
Altri interventi
A portare i saluti agli ospiti è stato il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli. “Anche la città di Macerata – ha detto – è protagonista di Marchestorie. Grazie alla sua unicità, che è quella dell’Ecomuseo delle case di Terra di Villa Ficana, luogo identitario della nostra comunità. Come presidente della Provincia voglio ricordare che il nostro è un territorio colpito dal sisma e che sei anni fa le nostre vite sono cambiate profondamente. Oltre alla ricostruzione materiale, è necessario anche valorizzare e promuovere i nostri borghi unici. E siamo tutti concordi nel dire che il turismo e la cultura possono dare una vera e propria spinta a questo percorso. Ringrazio, quindi, per la costante collaborazione l’assessore Giorgia Latini e il Ministro Massimo Garavaglia”.
Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio Marche, ha rimarcato la presenza delle associazioni di categoria.“La loro presenza – ha sottolineato – fa comprendere quanto siamo al fianco delle strategie regionali. Abbiamo avuto la fortuna di avere un’assessore regionale alla Cultura che ha dato peso a questo settore collaborando con i territori, le associazioni di categoria. E che, soprattutto, ha creato connessioni con il mondo produttivo”.
Giordano Nasini, direttore Coldiretti Macerata ha sottolineato l’unità di intenti. “Il nostro cavallo di battaglia – ha affermato – è l’identità, l’origine dei prodotti. MArCHESTORIE è un modo straordinario per promuovere la nostra vera identità, quindi andiamo nella stessa direzione”.
Per Giorgio Menichelli, segretario generale Confartigianato Macerata, Ascoli Piceno e Fermo “il turismo senza le imprese artigiane è carente. E’ necessario creare un prodotto turistico che restituisca la genuinità dell’artigianato. Mai nessuno, come questa Amministrazione regionale, aveva pensato al tema dei borghi e delle aree interne”.
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