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ANCC-COOP, ANCD-Conad, Confcommercio e Federdistribuzione si sono ritrovate a Roma nella sede di Confcommercio per fare il punto sulla crescita inarrestabile del costo dell’energia. Crescita che si sta abbattendo sulle imprese del terziario di mercato, dei servizi e della distribuzione moderna creando una situazione più che preoccupante. Perchè gli aumenti di bollette e costi di gestione non sono più sostenibili.

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Conferenza stampa a Roma

Energia: le associazioni lanciano l’ allarme

ANCC-COOP, ANCD-Conad, Confcommercio e Federdistribuzione lanciano l’allarme: la crisi energetica, in assenza di forti misure di contrasto e sostegno, mette seriamente a rischio la prosecuzione dell’attività di tantissime imprese. Già dai prossimi mesi, perchè da qui a giugno 2023 sono a rischio circa 120mila imprese del terziario di mercato. E 370mila posti di lavoro.

Tra i settori più esposti, il commercio al dettaglio, in particolare la distribuzione tradizionale e moderna del settore alimentare. Ma anche la ristorazione, la filiera turistica, i trasporti che, a seconda dei casi, registrano rincari delle bollette fino a tre volte nell’ultimo anno. E fino a cinque volte rispetto al 2019, prima della pandemia.

Energia: le proposte Confcommercio, ANCC-Coop, ANCD-Conad e Federdistribuzione 

Per evitare il rischio chiusura delle imprese, Confcommercio, ANCC-Coop, ANCD-Conad e Federdistribuzione hanno condiviso una serie di proposte per Governo e Parlamento. Provvedimenti da adottare con urgenza.

1) Incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15% al 50% nel caso di aumenti del costo dell’energia superiori al 100%. Misura che andrà estesa all’ultimo trimestre dell’anno, rendendola
accessibile anche ai soggetti esercenti attività di impresa, arti o professioni con potenza installata inferiore a 16,5 KW.

2) Ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre 2022.

3) Incremento fino al 90% della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le PMI anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica.

4) Esonero per gli utenti finali dal pagamento degli oneri generali di sistema, fintantoché la situazione internazionale non si sarà risolta. E i prezzi dell’energia non saranno ritornati ai valori pre-crisi.

Il commento di Confcommercio Picena

“Ci sono intere filiere, dall’alimentare, al turismo, ai trasporti, che stavano provando a ripartire dopo le difficoltà causate dalla pandemia – afferma Fausto Calabresi, presidente provinciale della Confcommercio picena. – Ora si trovano a fronteggiare un aumento dei costi energetici che smorza qualsiasi possibilità di ripresa”.

“Uno dei rischi ulteriori del caro bollette – commenta Alessandro Scarioni coordinatore provinciale  Confcommercio – è il calo dei consumi da parte dei cittadini, anche loro tartassati. Quindi addio ai sogni di crescita, che è indispensabile per avere credibilità sui mercati finanziari”.

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