Mercoledì 20 luglio il premier dimissionario Mario Draghi nelle sue comunicazioni al Senato ha rivolto un appello a partiti e parlamentari alquanto accorato.
“I partiti – ha declamato concludendo l’intervento – e voi parlamentari, siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi, e che poi si è affievolito? Siamo qui, in quest’aula, a questo punto della discussione, perché e solo perché gli italiani lo hanno chiesto. La risposta a queste domande non la dovete dare a me, ma la dovete dare a tutti gli italiani”.
La chiamata in causa degli italiani a giustificazione della richiesta di rinnovata e incondizionata fiducia alla sua persona e al suo governo è sembrata fuori luogo ai più. A maggior ragione considerando il fatto che petizioni e raccolte di firme varie erano sembrate palesemente organizzate. E non del tutto riuscite, a dire il vero (v. i sindaci firmatari dell’invito a restare: meno di 2.000 su oltre 7.000).
Mario Draghi: i sondaggi che lo riguardano
Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato i risultati di un sondaggio condotto da Termometro Politico, sondaggio da cui emergeva un dato eclatante. E cioè che il 67% degli italiani non vuole un Draghi bis dopo le prossime elezioni politiche. L’articolo è qui. Sempre Termometro Politico ha voluto “misurare” la fiducia degli italiani nel premier, ed è venuto fuori un altro risultato eclatante. Perchè alla domanda “Le ispira fiducia Mario Draghi come Premier?” la maggioranza degli intervistati ha risposto con un chiaro No. Maggioranza degli intervistati pari al 58,9%. L’articolo è qui. Altra settimana, altro sondaggio: il terzo per capire chi vorrebbero gli italiani come premier. Risposta: la Meloni (24,1%), con Draghi solo secondo e Letta ultimo. L’articolo è qui.
Draghi: la maggioranza degli italiani non lo voterebbe
Ultimo sondaggio di Termometro Politico in ordine di tempo, stavolta per verificare se gli italiani voterebbero Mario Draghi alle prossime elezioni politiche. Quelle già fissate per il 25 settembre.
La risposta è arrivata forte e chiara, smentendo totalmente quanto il premier aveva dichiarato in Senato. Cioè che il governo da lui guidato avrebbe dovuto rimanere in vita “perché e solo perché gli italiani lo hanno chiesto”.
La domanda posta agli italiani era: “Se alle prossime elezioni ci fosse una lista Draghi, la voterebbe?”.
Bene. Il 59,9% degli intervistati, cioè la maggioranza assoluta, ha risposto: “No, sicuramente non la voterei”. Altro dato clamoroso, dopo quelli dei precedenti sondaggi. Un dato che suona già di per sè come una bocciatura senza appello per il premier. Se poi si aggiunge la percentuale di quanti hanno risposto: “E’ molto improbabile”, percentuale pari all’11,3% si ottiene un pesantissimo 71,2%. Il che vuol dire che 7 italiani su 10 non voterebbero Mario Draghi, con relativa lista, se si presentasse al giudizio degli elettori.
Gli intervistati che invece lo voterebbero ad occhi chiusi rappresentano il 10,4% degli italiani (risposta: “Sì, sicuramente”). In pratica solo 1 italiano su 10. Percentuale che rimane alquanto bassa anche aggiungendo il dato di coloro che prenderebbero seriamente in considerazione l’idea di votarlo: il 15,3%. Dunque, facendo due conti: 10,4 + 15,3 = 25,7%: viene fuori che solo il 25,7% degli intervistati che voterebbero la Lista Draghi. Pochi, decisamente pochi per un premier che, chiamando impropriamente in causa gli italiani, aveva chiesto al Parlamento i cd. “pieni poteri”.
Cos’è Termometro Politico
Termometro Politico è un progetto di approfondimento e analisi incentrato su sondaggi, comunicazione politica, elezioni, inchieste sociali e inchieste d’opinione.
E’ una realtà indipendente composta da un team di professionisti che operano nei campi della comunicazione, della statistica, della linguistica e delle scienze sociali. Una realtà che non riceve né fondi pubblici né fondi privati per lo svolgimento della sua attività. Negli ultimi anni hanno operato in sinergia – più o meno continuativa – con realtà come LA7, RAI, Affaritaliani.
(*) Il sondaggio è stato effettuato con 3.900 interviste realizzate nei giorni dal 19 al 21 luglio 2022 utilizzando la metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing).
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