Il 25 settembre gli italiani saranno chiamati a eleggere i propri rappresentanti in Parlamento. E i partiti, naturalmente, si stanno già preparando in vista delle prossime elezioni politiche. Perchè i tempi sono stretti e i margini di manovra lo sono ancora di più.
Confartigianato imprese Macerata, Ascoli Piceno e Fermo interviene chiedendo che i cadidati scelti dai partiti siano di “alto profilo”. E che siano espressioni dei territori, non calati dall’alto.
Elezioni: la nota di Confartigianato Macerata, Ascoli Piceno e Fermo
Confartigianato imprese Macerata, Ascoli Piceno e Fermo ha diffuso un comunicato firmato dal presidente territoriale Enzo Mengoni e dal segretario generale Giorgio Menichelli (nella foto). Lo riportiamo integralmente.
“Il prossimo 25 settembre andremo a votare per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato. Il recente taglio del numero dei parlamentari porterà una grossa novità: nella rideterminazione dei collegi, le Marche eleggeranno 15 parlamentari (dieci deputati e cinque senatori) e non più 24.
Questa riforma ci pone subito di fronte a una sentita riflessione, perché i territori avranno una minore rappresentanza, almeno da un punto di vista numerico, nell’ordinamento della Repubblica. Non è nostra intenzione entrare nel merito di un provvedimento oltretutto già varato. Ma da rappresentanti di categoria è nostro dovere esternare la preoccupazione del tessuto produttivo circa eventuali controindicazioni di questa legge costituzionale. Perché c’è il rischio che il minor numero di deputati e senatori, emanazione della volontà dei marchigiani, si traduca anche in un minore peso “politico” dei nostri territori.
Visto che già nel mese di agosto verranno sciolti i nodi per le candidature, vogliamo con un appello esortare tutte le forze politiche, affinché pongano ancora più attenzione al bene delle comunità.
Il nostro augurio è infatti quello che vengano selezionati candidati deputati e senatori che conoscano concretamente e realmente il territorio del proprio collegio di provenienza. E che quindi possano contribuire nell’immediato e in sinergia con tutti i soggetti in campo a risolvere anche le più urgenti questioni locali.
Non servono in questo momento “nomi” calati dall’alto. Anche perché nei prossimi mesi avremo bisogno di gestire le grandi opportunità che il PNRR concretizzerà nelle nostre province. Una scarsa conoscenza dei meccanismi territoriali rischierebbe di diventare solo un freno all’azione dei fondi stessi.
Conoscenza delle Marche (il legame con l’elettorato è fondamentale), ma anche alto profilo.
La politica deve tornare ad essere autorevole e il costante crollo dei votanti in ogni elezione in Italia deve metterci in allarme sul disincanto che stiamo vivendo. Meno cittadini alle urne e più schede bianche sono il segno che gli italiani non si sentono più rappresentati.
Quindi, il minor numero di deputati e senatori marchigiani deve portare la politica a scelte “scientifiche” e mirate, con candidature forti e candidati preparati. Che riescano cioè a parlare delle problematiche del territorio e avere contezza delle necessità socio-economiche locali. Tenendo ben presenti tutte le tematiche ancora aperte come la ricostruzione, la questione dell’Area di Crisi Industriale Complessa, fino a tutte le mancanze infrastrutturali della nostra regione, che vanno colmate”.
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