La notizia si è diffusa in città, ad Ascoli Piceno, solo nelle prime ore di oggi. Maria Stella, sorella più grande di Giovanni Allevi, è stata trovata morta nella sua abitazione. A dare l’allarme un familiare che non riusciva a mettersi in contatto con lei.
Giovanni Allevi: la morte della sorella
La donna è stata trovata senza vita nella notte tuttavia, come dicevamo, la notizia si è diffusa in città solo nelle prime ore della giornata. Il corpo è stato rinvenuto nell’abitazione ascolana dove la donna viveva da sola. L’autorità giudiziaria ha disposto una ricognizione cadaverica ma, fra le ipotesi, la più accreditata è quella per cui la morte sarebbe stata causata da un gesto volontario.
Maria Stella, questo il nome della sorella di Giovanni Allevi, era solo di qualche anno più grande del famoso fratello. Anche lei con una grande passione per la musica, come tutti in famiglia. E anche lei insegnante come il papà Nazzareno, oggi maestro di coro ma in passato docente alle Magistrali di San Domenico (zona Piazzarola).
Giovanni Allevi: la malattia
Un mese fa Giovanni Allevi, musicista e compositore conosciuto, apprezzato e amato in tutto il mondo, ha comunicato via social di essere malato. E ha sospeso tutte le date del tour che avrebbe dovuto portarlo, di nuovo, anche in Giappone, Paese con il quale ha stabilito un feeling particolare. Ha confidato ai suoi fan di avere un mieloma. Si sta curando, e mentre si cura compone.
Giovanni Allevi: il suo post
“Appena ricevuta la diagnosi di Mieloma – ha scritto il Maestro – prima ancora di chiedere cosa fosse, sono subito andato a vedere a quali note musicali corrispondessero le lettere del suo nome, secondo un procedimento matematico già usato da J. S. Bach.
Ebbene, da Mieloma scaturisce una melodia romantica di sorprendente bellezza!
Il primo giorno di ricovero ho iniziato a scrivere un brano per Violoncello e Orchestra, ispirato da quella melodia.
Mi sono entusiasmato all’idea che la composizione del brano avrebbe accompagnato tutto il tempo della terapia, come fosse un diario di emozioni fatto solo di note, e quando la mia battaglia sarebbe finita, avrei celebrato la vittoria sulla malattia dirigendo “Mieloma” in teatro, con un grande solista al Violoncello.
La composizione mi sta assorbendo giorno e notte.
È pura follia, lotta, dolore, ebbrezza, entusiasmo, gioia sfrenata, meditazione.
Sento già di dedicare questo brano a tutte le persone, a quei guerrieri luminosi che stanno soffrendo per la malattia, nella speranza che possano riconoscersi nelle sue note, e possano ricevere da esse la forza di condurre la propria battaglia verso la vittoria.
Nonostante il dolore, non ho mai amato così tanto la vita come in questo momento!”
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