Sono stati tre mesi di lavoro molto intenso per la Guardia di Finanza di Fermo che, nell’ambito dei compiti di polizia economico-finanziaria, ha conseguito una serie di importanti risultati. A tutela non solo delle entrate per i bilanci di Stato ed Enti locali, ma anche di imprese e professionisti che operano nella piena osservanza delle leggi.
Guardia di Finanza di Fermo: bilancio dell’attività di tre mesi
Per individuare fenomeni di economia sommersa e soggetti con elevati profili di “pericolosità fiscale”, i militari delle Fiamme Gialle hanno analizzato numerose banche dati, eseguendo riscontri mirati su determinati soggetti economici . E svolgendo un’accurata attività di controllo del territorio.
Evasori totali
In tale contesto, sono stati svolti 21 interventi che hanno consentito di ricostruire compiutamente le basi imponibili sottratte a tassazione dalle aziende controllate. Sia ai fini delle imposte dirette (Ires, Irap) che indirette (IVA). È stata così constatata un’evasione di imposta per oltre un milione di euro, sono stati quantificati i reali redditi conseguiti e sono stati scoperti e denunciati alla locale Autorità Giudiziaria 6 evasori totali. Soggetti, cioè, sino ad oggi sconosciuti al Fisco.
Lavoro nero
Durante i controlli i Finanzieri hanno individuato due lavoratori “in nero” intenti a prestare la propria attività in due aziende del fermano. Ai datori di lavoro è stata irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria per non aver comunicato preventivamente l’instaurazione del rapporto di lavoro. Sanzione che, nei casi più gravi, può arrivare a un massimo di 10.800 euro, per ciascun lavoratore irregolare.
Imprese “apri e chiudi”
A tutela dei distretti industriali e produttivi della provincia, i militari hanno focalizzato l’attenzione sulle attività che, operando come “terzisti”, usano il noto sistema di impresa “apri e chiudi”. Un sistema che consente di avviare lavorazioni conto terzi per un periodo limitato di tempo, al termine del quale gli imprenditori, spesso irreperibili, non versano all’erario le relative imposte. E omettono, spesso, di presentare le dichiarazioni fiscali. In due casi, l’attività ispettiva eseguita nel settore della produzione di calzature ha portato alla scoperta di ricavi non dichiarati per 360.532,00 euro. I responsabili, entrambi di nazionalità cinese, sono stati denunciari all’Autorità Giudiziaria per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. Sono stati inoltre segnalati all’Agenzia delle Entrate per l’accertamento definitivo.
Attività commerciali
In questi mesi le Fiamme Gialle fermane hanno intensificato i controlli in materia di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica di dati e corrispettivi all’Agenzia delle Entrate da parte degli operatori commerciali. Hanno effettuato 136 ispezioni riscontrando 16 irregolarità. Sono stati inoltre eseguiti 17 controlli sul regolare versamento dell’abbonamento radio televisivo, rilevando 13 irregolarità. Gli esercizi commerciali non in regola sono stati segnalati agli organi preposti della Rai per le successive contestazioni.
Confische “per equivalente”
Infine, su delega della Procura della Repubblica di Fermo, i militari della Guardia di Finanza hanno eseguito confische “per equivalente” di due autoveicoli, disponibilità finanziarie e quote societarie per un valore di quasi 74mila euro. I 4 cittadini italiani (rappresentanti legali e amministratori di fatto di società) destinatari dei provvedimenti erano risultati responsabili di alcuni reati tributari. Infatti nei loro confronti era stata accertata un’evasione di IRES e IVA per oltre 1,4 milioni di euro.
Tutte le condotte illecite sono attualmente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria. Sulla base del principio di presunzione di innocenza, l’eventuale colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo oa seguito di sentenza irrevocabile di condanna.
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