Il premier Mario Draghi sì è dimesso e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto le sue dimissioni. I giornali di casa nostra e quelli stranieri hanno messo in grande risalto il “rifiuto” di Mattarella. Senza tenere molto conto del fatto, specie le autorevoli testate straniere, che tecnicamente quello di Mattarella era un atto atteso e “quasi” dovuto. Atto finalizzato a trasformare quella che è nata come una crisi di governo di tipo extra parlamentare in crisi di governo parlamentare. Una crisi, quest’ultima, che in parole povere viene affrontata e trova il suo esito finale nelle aule del Parlamento.
Mercoledì il Draghi dimissionario è atteso, per l’appunto, in Parlamento per riferire, e vedremo se manterrà orgogliosamente ferma la sua decisione. Perchè uomo di altezzoso orgoglio in effetti è, da sempre. Anche quando da Direttore generale del Ministero del Tesoro (epoca Guido Carli) fu tra i principali sostenitori prima e promotori poi delle famose “privatizzazioni” di aziende a partecipazione statale. Aziende grandi e strategiche come IRI, Telecom, Eni, Enel, Comit, Credit. Vedremo, mercoledì, se invece farà un passo indietro per rimanere dov’è. Perchè, giova ricordarlo, la maggioranza numerica lui in Parlamento continua ad averla.
Mario Draghi: i sondaggi
Qualche giorno fa abbiamo pubblicato i risultati di un sondaggio condotto da Termometro Politico, sondaggio da cui emergeva un dato eclatante. E cioè che il 67% degli italiani non vuole un Draghi bis dopo le prossime elezioni politiche. L’articolo è qui. Sempre Termometro Politico ha voluto “misurare” la fiducia degli italiani nel Premier, ed è venuto fuori un altro risultato eclatante. Perchè alla domanda “Le ispira fiducia Mario Draghi come Premier?” la maggioranza degli intervistati ha risposto con un chiaro No. Maggioranza degli intervistati pari al 58,9%. L’articolo è qui.
Draghi solo secondo, al primo posto c’è la Meloni. Letta è ultimo
Dopo aver chiesto agli intervistati se vorrebbero un Draghi bis a seguito di eventuali elezioni politiche (risposta: NO) e se il premier ancora ispira fiducia (risposta: NO), Termometro Politico ha condotto un terzo sondaggio (*). Quest’ultimo per capire chi vorrebbero gli italiani come Premier. Ed è venuto fuori un quadro che fa comprendere come mai i partiti – Partito Democratico in testa – rifuggano le elezioni come il diavolo l’acqua santa.
La domanda posta agli intervistati era “Chi vorrebbe come Premier nel 2023 dopo le prossime elezioni?”
Ed ecco il quadro che spaventa tutti i partiti meno uno. La maggioranza relativa degli italiani vorrebbe come Premier Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia (24,1%). L’acclamato tecnico Mario Draghi si piazza solo al secondo posto, a 2 punti circa di distacco dalla Meloni (22,5%). Al terzo posto, con grande sorpresa per gli ambienti partitici e politici, c’è il leader del M5S Giuseppe Conte (14,7%) e al quarto il capitano della Lega Matteo Salvini (9,3%). Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta è all’ultimo posto: lo vorrebbe come Premier, infatti, solo l’8,00% degli italiani. Staccato di oltre un punto percentuale persino da Salvini.
Cos’è Termometro Politico
Termometro Politico è un progetto di approfondimento e analisi incentrato su sondaggi, comunicazione politica, elezioni, inchieste sociali e inchieste d’opinione.
E’ una realtà indipendente composta da un team di professionisti che operano nei campi della comunicazione, della statistica, della linguistica e delle scienze sociali. Una realtà che non riceve né fondi pubblici né fondi privati per lo svolgimento della sua attività. Negli ultimi anni hanno operato in sinergia – più o meno continuativa – con realtà come LA7, RAI, Affaritaliani.
(*) Il sondaggio è stato effettuato con 3.400 interviste realizzate nei giorni dal 12 al 14 luglio 2022 utilizzando la metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing).
La foto di copertina è dalla pagina facebook Mario Draghi premier
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